Gli olandesi God Dethroned sono una fiorente e produttiva realtà blackened-melodic death metal, attiva dal 1991 pur con un paio di “pause di riflessione”. Nei primi giorni di maggio i Nostri hanno rilasciato The World Ablaze ovvero il decimo album da studio, che si riaggancia, stilisticamente parlando, a quel filone guerresco a cui si erano votati nell’ultimo periodo, mettendo un po’ da parte l’anti-cristianesimo, Satana e compagnia infernale.
Basteranno un paio di ascolti per capire che The World Ablaze è un album maturo e solido sia a livello di sound che di songwriting, anche se si rimpiangono un po’ la mancanza di mordente e le atmosfere luciferine che avevano reso famosa la band nei primi periodi. “A Call to Arms” è un intro strumentale pacata e melodiosa che ricorda gli svedesi Insomnium, preludio all’attacco di “Annihilation Crusade”, brano dall’approccio bellico sia nel titolo che nell’esecuzione sonora, dominato da tempi medi poderosi, riff e batteria incalzanti ed alcuni passaggi tipicamente blackened death metal che ci riportano alle origini del combo olandese. Con i brani successivi la componente melodic-death torna in evidenza, come dimostrato da “On the Wrong Side of the Wire”, pezzo che ricorda i Bolt Thrower rivisitati in chiave melo-death con passaggi epici, monolitici ed un rifferama immediato, di facile presa sull’ascoltatore. “Konigsberg” è un altro pezzo strumentale caratterizzato da arpeggi lenti e delicati, apripista alla successiva “Escape Across the Ice (The White Army)”, che apre con un fade-in andando poi a sfoderare accattivanti ritmiche marziali ed un paio di guitar-solos realizzati in maniera certosina. Il disco si conclude con la doppietta formata da “Messina Ridge” e “The 11th Hour”, decisamente i due brani più old-school death metal oriented, caratterizzati da ottimi fraseggi tra chitarre e basso dal sound tipicamente “swedish” e gli immancabili mid-tempos maestosi che dominano incontrastati sull’intelaiatura sonora; decisamente azzeccato il solo di chitarra dal sapore “heavy” con il quale si conclude l’ultima traccia.
Tirando le somme, ci sentiamo di promuovere The World Ablaze in quanto album coinvolgente e ben realizzato; eppure, al termine del suo ascolto permane un fastidioso senso di insoddisfazione. Da una formazione blasonata quale i God Dethroned ci si aspetterebbe un’opera meno scolastica e più incisiva.
(Metal Blade Records, 2017)
1. A Call to Arms
2. Annihilation Crusade
3. The World Ablaze
4. On the Wrong Side of the Wire
5. Close to Victory
6. Konigsberg
7. Escape Across the Ice (The White Army)
8. Breathing Through Blood
9. Messina Ridge
10. The 11th Hour