Ritornati di nuovo in pista con il nuovissimo The Fury from the Coast (qui la nostra recensione), uscito per Indelirium Records, gli Straight Opposition tornano a confermarsi tra le realtà più valide e interessanti dell’hardcore old school nostrano. Abbiamo intervistato il cantante Ivan Di Marco che, oltre a parlarci del nuovo lavoro, ci ha spiegato per filo e per segno l’attitudine della band e messo in chiaro qualche problemuccio della scena.
Ciao ragazzi e benvenuti su Grind on the Road. Era dall’EP Pescara Hardcore! che non si sentiva nulla di nuovo a firma Straight Opposition. Cosa è successo in questi tre anni?
Ciao ragazzi! Si, dopo il brevissimo EP abbiamo suonato in giro, fatto tour e composto pezzi nuovi. Dal 2016 è cambiata la formazione con cui abbiamo suonato i pezzi vecchi e composto The Fury From The Coast.
Anche sulle base delle tantissime influenze che si sentono su The Fury from the Coast c’è stato qualche cambiamento di scrittura rispetto ai vostri lavori precedenti?
No, direi nessun cambiamento; siamo rimasti coerenti con tutti i nostri elementi precedenti: canzoni veloci dal taglio assolutamente old school, con voce però più brutale, e un suono martellante e massiccio. I nostri interlocutori sono fan dell’hc, del metal e gli skin, ma anche rapper, abbiamo cercato ancora una volta di fondere questi elementi in chiave Straight Opposition.
Al Distruggi la Bassa avete aperto per i leggendari H2O. Ecco, ascoltando il vostro lavoro mi è capitato spesso di associarvi a loro, non tanto ovviamente per le soluzioni musicali ma per attitudine, costanza e determinazione. Quali sono invece le band che costituiscono la vostra fonte di ispirazione?
Sì, forse qualche punto di convergenza c’è nei testi in cui parliamo di sport e attitudine positiva tramite l’azione. Per quanto riguarda la nostra fonte d’ispirazione musicale in ambito hardcore direi: Slapshot, Poison Idea, Sick Of It All, Napalm Death, Raw Power, MDC, tra i primi che mi vengono in mente, mentre escludo in maniera categorica qualsiasi accostamento al tough core e a slogan tipo loyalty, pride, faith, respect, family, ecc…
Quanto è importante oggi per una hardcore band ribadire il proprio essere antifa, specie in funzione delle recenti escalation, da ultimo i fatti di Charlottesville?
I fatti di Charlottesville sono lo specchio di una situazione che andava degenerando, ancora prima dell’elezione del Presidente Trump. Il voto a Trump ha avuto consensi massicci nell’ala bianca e suprematista dell’elettorato, che si era astenuta in precedenza dal voto, e non solo quella. Adesso che Trump è però realtà, negli States sarà nuovamente possibile scatenare l’istinto brutale e arrogante con la piena legittimità dello stato: una merda che certamente non sta risparmiando l’Europa… E l’Italia.
Essere Antifa riguarda la cultura della razionalità e dell’azione: non è solo uno slogan. Molte band europee si parano il culo mettendo un cartellino antifa per avere la coscienza apposto, ma a mio avviso se schifi i benefit, gli squat, i centri sociali, le serate diy non sei molto convincente. In quanto antifascista l’hc è una pratica di autoproduzione e supporto alle situazione critiche attraverso l’essere presenti con la propria band, suonando in ogni dove e possibilmente coinvolgendo il più possibile gente proveniente da altre esperienze.
In The Fury from the Coast c’è una canzone il cui solo titolo, “Gravity is my God” lascia presagire un certo ateismo da parte vostra, è così? Possiamo considerarlo come il vostro modo di esporvi e prendere posizione contro certi fanatismi religiosi?
La canzone è un omaggio alla filosofia di Baruch Spinoza, il teorico del ” deus sive natura ” di cui sono un lettore appassionato. Nessun mondo dietro il mondo, nessuna materia che non sia essa stessa un unico infinito movimento immanente. Dio ovvero la natura; tutto il resto, in primis la chiesa, è una sovrastruttura ben evidenziata dai vari Marx, Feurbach, Nietzsche. Non ci sono dogmi, solo seguaci di dogmi e linguaggi divinizzati e mai analizzati fino in fondo. Ad ogni modo, come band odiamo gli “ismi” e tutto ciò che possa incasellarci o pretendere di venire prima del nostro pensiero critico, ed è questo che ripetiamo nei nostri dischi alla noia, fin dal primo demo.
Gli Straight Opposition sono una band straight edge?
No.
Chi sono i leccaculo di cui parlate in “Non c’è spazio”?
Bella domanda. I leccaculo sono tutti coloro che, non essendo in grado di creare niente di proprio pugno, sia creativamente, sia personalmente, non possono fare altro che vivere all’ombra della tua fiducia e del tuo lavoro, per poi incularti mentre tu non ci sei. Sono coloro che non prendono posizioni in pubblico, ma sempre in privato; coloro sempre amici di tutti, ma in maniera finta. Sono coloro che aspettano di incontrare altri incapaci, per attaccarcisi come piattole e passare intere notti a farsi seghe a vicenda. Ne abbiamo conosciuti un bel po’ negli ultimi anni, e vederli, nelle loro piccole vittorie, fa davvero “tenerezza”. Però, poi, alla fine, non c’è spazio…
Cosa rappresenta l’hardcore per voi e quanto conta la dimensione live?
La magia dell’hardcore si è avuta nel suo essere un genere diversamente comunicativo, contrario a tutti gli stilemi. Per noi conta la fedeltà a quello spirito. Invece la dimensione live di questo genere, a mio avviso, deve sprigionare solo “rabbia” all’ennesima potenza e niente in più. Su questo, tutto il nostro immaginario è negli anni ‘80 e ‘90.
Pescara Hardcore vs Venezia Hardcore: chi vince e perché?
La sigla Pescara Hc non esiste più quindi siamo fuori gara! Adesso ci sarà un nuovo fest, il Frantic (roba grossa nata dall’unione di più sigle e più generi), non solo incentrato però sull’hardcore punk, come a Venezia, di cui gli organizzatori sono tra l’altro miei amici. Sarebbe bello creare un link tra il Frantic e il Venezia Hardcore… E tutto rimane sulla costa! Vedremo.
Noi abbiamo finito, grazie per la vostra disponibilità. Chiudete come preferite.
In autunno partirà la promozione massiccia di The Fury From The Coast. Speriamo di beccarci dal vivo; se vi va dategli un ascolto: è tutto quello che sappiamo fare. Un abbraccio a voi di GOTR.