Terzo album in studio per i finlandesi Grave Pleasures, secondo con la Century Media. Al netto di una copertina che ho trovato deludente, soprattutto se rapportata a quelle che erano le note allegate al comunicato stampa, ovvero un qualcosa che riesca ad evocare i mondi distopici di William Golding (Il signore delle mosche) e Aldous Huxley (Il mondo nuovo) e “contribuisce a fornire uno sfondo a una nuova era della guerra fredda”, l’album è una delle cose più intriganti che mi siano capitate tra le mani negli ultimi periodi.
Caratterizzato da un approccio minimale (ma tutt’altro che scarno) Plagueboys è un album caldo e avvolgente, di una bellezza quasi cristallina, che riesce a riproporre un sound datato che però non è mai uscito del tutto dalle nostre orecchie. Un sound che noi nati negli anni Settanta conosciamo alla perfezione, e che non abbiamo mai smesso di amare e di ricordare con piacere. Un sound con cui siamo cresciuti, senza diventare adulti, che oggi i Grave Pleasures riescono a contestualizzare con intelligenza e perizia, senza snaturarlo o stravolgerlo. Sono passati sei anni dal loro ultimo lavoro, periodo che la band ha sfruttato per mettere a punto quello che possiamo definire come il loro disco più maturo, da un punto di vista strettamente compositivo, fino ad oggi. Plagueboys canta la disillusione e il rimpianto per un percorso malinconicamente ancorato ad una visione pessimistica della vita, condannata alla catastrofe e all’implosione, e lo fa con un piglio meno post-punk rispetto al passato, cercando invece di andare a ritrovare quelle atmosfere sognanti e danzanti che tornano finalmente a colorare le nostre giornate.
Un album dalle infinite potenzialità, in cui ognuno potrà trovare quello che cerca; vario, mai scontato, ricchissimo di sfumature sonore dal gusto retrò, che sicuramente divideranno, ma non sminuiranno il grande valore del disco. In ultima istanza possiamo sentenziare come Plagueboys sia un album decadentemente elegante e accattivante, che mostra un gruppo carichissimo e consapevole delle proprie possibilità, oggi più che mai.
(Century Media Records, 2023)
1. Disintegration Girl
2. Heart Like a Slaughterhouse
3. When the Shooting’s Done
4. High on Annihilation
5. Lead Balloons
6. Imminent Collapse
7. Society of Spectres
8. Conspiracy of Love
9. Plagueboys
10. Tears on the Camera Lens