Il cantante/batterista Théo Jude ed il bassista Guillaume Barrou erano la sezione ritmica dei francesi Mama’s Gun, gruppo che sfortunatamente non durò molto, eppure alcune idee sono state portate avanti e i due musicisti hanno deciso di proseguire l’avventura selezionando un nuovo chitarrista, Maxime Conan dei rockers Blackbird Hill. Con questa line-up nascono i Greyborn che pubblicano in tempi brevi a questo EP di cinque tracce chiamato Leeches, sorta di compendio ed incrocio fra i due gruppi madre. L’ibrido sonoro che ne viene fuori è un malato ed oscuro stoner rock decisamente poco scontato, fresco e con una personalità più marcata rispetto alla media.
Innanzitutto il motore trainante del trio è la batteria del vocalist Théo Jude che sfodera delle solide ed accattivanti ritmiche variegate ed utilizzando un cantato altrettanto raffinato. Le ondate di distorsione al limite del noise rock nella titletrack “Leeches” non sono mai fini a sé stessi ma si integrano al meglio con le grattate di basso ed il fine tocco nei riff del chitarrista Maxime che si prodiga anche in giri colmi di groove e distruzione nella micidiale “Bits & Pieces” colma di drumming impetuoso ed il basso imponente di Guillame. Gli assolo sono spesso ridotti all’osso rimanendo su coordinate rumorose, salvo dedicarsi a derive più etereo/melodiche (“Jharia”) o anche più orientate allo stoner fumoso ed all’heavy rock in salsa dark (il macigno “After Dark”). Chiude l’opera l’avvolgente sensualità notturna di “Corrosive Faith” che non lesina comunque di incidere nella carne con un riffing scurissimo.
In Leeches non ci sono momenti stanchi ed è stupefacente come nell’underground ci siano musicisti così capaci che riescano ad ammaliare senza il bisogno di inutili orpelli. Un debutto riuscitissimo, vario, potente e che invoglia al multi ascolto.
(F2M Planet, 2022)
01. Leeches
02. Bits & Pieces
03. Jharia
04. After Dark
05. Corrosive Faith