Non è una novità che l’Australia sia un paese con una scena post-rock di tutto rispetto: basti pensare a We Lost The Sea, Meniscus, Sleepmakeswaves, tutte grandi band sotto l’egida di Bird’s Robe Records. Ed è proprio con questa label che gli Hazards of Swimming Naked rilasciano il loro secondo album sulla lunga distanza.
Sono infatti passati ben nove anni dal loro esordio autoprodotto Our Lines Are Down. Il nuovo Take Great Joy riprende il discorso esattamente dove si era fermato, stiamo parlando di un post-rock sognante e fortemente orchestrale. Fin dall’iniziale “There Was Never a Right Time” ci si accorge come il tempo possa fermarsi ascoltandolo: ritmiche in punta di piedi, chitarre colme di delay e un fortissimo sense of wonder. “Waiting for 5120” è il brano più muscolare del lotto, un minaccioso incedere che porta a muri di chitarre, senza però mancare di melodia. Posto a metà del disco “Sofðu unga ástin” si discosta totalmente dal genere: si tratta infatti di una ninna nanna di origine islandese liberamente reinterpretata dai Nostri. L’ascolto prosegue con il brano più evocativo del disco, “I Don’t Know This Road”, con un maestoso finale fatto di archi che ricorda i Godspeed!You Black Emperor più pastorali.
Take Great Joy è un lavoro caldo, rifinito e colmo di sfumature. La durata relativamente breve vi rifarà premere play più e più volte. Buon ascolto.
(Bird’s Robe Records, 2018)
1. there was never a right time
2. waiting for 5120
3. curtis
4. i don’t know this road
5. sofðu unga ástin mín
6. a loose thread
7. this common thread
8. accept the mystery