Gli HEADS. sono tornati più rabbiosi che mai con il loro nuovo album Push, uscito a fine maggio per Glitterhouse Records. Questo è un album che figura collaborazioni molto importanti grazie alla chitarra di Kristof Hahn (chitarrista degli Swans) nella prima e nella nona traccia dell’album e al mastering di Magnus Lindberg dei Cult Of Luna. Alla produzione dell’album si trova invece Christoph Bertelt, batterista dei Kadavar. Direttamente da Berlino Est, Push è un album che attinge a piene mani dal noise rock, citando esplicitamente influenze come Melvis, Metz, Helmet, oltre che gli stessi Swans.
Ciò che risulta evidente già a partire dalla copertina, è l’influenza che gli Unsane e il noise hardcore anni ’90 hanno avuto sugli HEADS. “Empty Towns” è la prima traccia dell’album e presagisce lo slittamento stilistico del trio rispetto ai loro precedenti lavori. Le sonorità, infatti, si tingono di note metalliche, distorte, che riconducono l’ascoltatore al paesaggio industriale caratteristico di Berlino. La voce minacciosa di Ed Fraser e lo spoken word sulle note di basso distorte creano, infatti, un paesaggio sonoro cupo ed opprimente. Le due seguenti tracce, “Weather Beaten” e “Push You Out To Sea”, presentano sonorità più dilatate e la chitarra dipinge riff disarmonici su colpi quasi sussurrati di batteria e su un basso distorto. “Rusty Sling” presenta invece un’atmosfera post-punk che, grazie alla chitarra distorta e alla voce lasciata in secondo piano, presenta sonorità più “arrugginite” e raggrinzite. In “Nobody Moves And Everybody Talks” sono evidenti le influenze dei Daughters, ma è anche la traccia che rappresenta meglio l’essenza di Push, in quanto ogni elemento è armonizzato perfettamente con gli altri. La chitarra fortemente dissonante, lo spoken word di Fraser, la batteria quasi eterea e il basso distorto creano un’atmosfera industrial, ripresa anche dalla successiva “It Was Important”, molto lenta ed opprimente. “Paradise”, la traccia più lunga dell’album (dura quasi otto minuti), è invece suonata in modo più canonico e ricorda inoltre le sonorità costruite nel loro secondo lavoro Collider (2018). Negli ultimi minuti della traccia, tuttavia, il ritmo rallenta progressivamente, strutturando un’atmosfera quasi post-rock, a suo modo catartica. La coda dell’album “As Your Street Gets Deserted” riprende infine l’atmosfera industrial e plumbea della prima traccia e le sonorità e la voce di Ed Fraser si fanno ancora più aggressive e minacciose.
Push è un album complesso, che amalgama le sonorità maggiormente melodiche di Collider con quelle più “fangose” dell’EP omonimo del 2015. L’evoluzione del trio è notevole ed evidente nelle sonorità proposte, che sviscerano il noise hardcore e il post-punk, proponendo un sound personale e personalizzato. Ciò che guida questo album non sono solamente le sonorità distorte e plumbee, ma anche una poesia viscerale, che si fonda sulla necessità di narrare il vuoto, la sporcizia e la tossicità, ispirate dalle frequenti visite del gruppo alle fabbriche metalmeccaniche della Berlino Est.
(Glitterhouse Records, 2020)
1. Empty Towns
2. Weather Beaten
3. Push You Out To Sea
4. Loyalty
5. Rusty Sling
6. Nobody Moves And Everybody Talks
7. It Was Important
8. A Swarming Tide
9. Paradise
10. As Your Street Gets Deserted