Nuntio vobis gaudium magnum che oggi è giunto il momento di constatare che un gruppo di nicchia dalla storia pluridecennale è riuscito nell’impresa di comporre un disco che non solo rappresenta la summa e la perfetta sintesi matura di quanto prodotto fin ora, ma che lascia un’impronta ben definita nella storia di un intero genere.
Dances/Curses degli Hey Colossus è un pachiderma sonoro che fagocita di tutto: post-punk, stoner, psichedelia, kraut-rock, post-rock. La grandezza sta nel ricomporre il bolo e riemetterlo sotto forma di visione sonora ben definita. Basta ascoltare “The Eyeball Dance”, “Donkey Jaw” e “Medal” – ovvero le prime tre tracce – per capirlo: i richiami all’ossessività sacrale primitiva degli Swans si mescolano perfettamente alle melodie stoner delle chitarre che richiamano i Queens of the Stone Age pre 2003 che val la pena ancora ascoltare. A tratti le melodie vocali richiamano perfino quanto fatto dai Truckfighters (“Nine is Nine”, “Dreamer is Lying in State”) recentemente e che, prima di un parziale declino, ci avevano molto conquistato. La componente kraut arriva nella marziale “Trembling Rose” che trascina verso gli inferi colorati con il suo andamento preso in prestito da Tago Mago più che da To Be Kind. Il lotto è inoltre impreziosito dalla presenza di un tale Mark Lanegan in “The Mirror” e protagonista di un reading che sfocia in un’apprezzatissima versione sporca di Sun Kil Moon.
Le restanti tracce sono un compendio di tutto ciò che gli Hey Colossus sono stati lungo la loro sterminata discografia: dalla psichedelia imperante di “Stylites in Reverse”, alle cavalcate stoner di “Revelation Day” fino alla stupenda “Tied in a Firing Line” che chiude degnamente una delle gemme di questo 2020 difficile per tutti ma che dal punto di vista musicale si sta rivelando cospicuo.
Non resta quindi che fare un grande plauso al combo inglese che, emergendo dal mare dei gruppi del genere, sale di diritto nell’olimpo della memoria imperitura. Forse la loro sfortuna è quella di rimanere ancora troppo ancorati a un mondo underground che non li divulga come meriterebbero. Noi, nel nostro piccolo, non possiamo solo che consigliarvi di ballare e imprecare.
(Wrong Speed Records, 2020)
1. The Eyeball Dance
2. Donkey Jaw
3. Medal
4. Dreamer is Lying in State
5. Nine is Nine
6. A Trembling Rose
7. A Trembling Rose (Reprise)
8. The Mirror
9. Revelation Day
10. Stylites in Reverse
11. U Cowboy
12. Dead Songs for Dead Sires
13. Blood Red Madrigal
14. Tied in a Firing Line8.5