Il rock’n’roll non stufa mai e non ha minimamente intenzione di sparire dalla scena, come testimoniano questi americani dal nome che è tutto un programma: Hey Zeus. Il disco si intitola semplicemente X ed è un manifesto dell’andare diritti al punto senza fronzoli, unicamente per divertire e spaccare il mondo.
Non si hanno notizie o info sulla band in questione e forse è fortemente voluto in quanto è la musica che deve parlare, anzi urlare in questo caso. Il rock del quartetto è sporco ed ignorante, totalmente lontano dalla melodia facilona ma vicino per così dire al punk per il suo essere schietto e diretto.
Durante l’ascolto emergono tutti quegli elementi che gaserebbero qualsiasi rocker che si rispetti: “These Eyes” e “Gilded” sono puro heavy rock, “Richard the Elder” mescola toni blues e schitarrate tritaossa mentre “Marks the Rocks” chiama all’adunata Motorhead ed Airbourne. Ma è quando che l’essenzialità spunta fuori che i brani davvero esplodono e bisogna menzionare obbligatoriamente le micidiali “I Don’t Want It” (dal riff esplosivo), “Save Your” con la sua sezione ritmica modello carro armato e “X Queens” con un giro di basso dinamitardo. Il sound è perfetto, la tecnica strumentale lo è altrettanto, l’energia c’è e le vocals come pure i ritornelli sono letteralmente sputati in faccia senza pietà. Tutte le canzoni riescono a stamparsi in testa dopo pochi ascolti ed a scatenare l’headbanging come il buon vecchio rock ha sempre fatto.
Questa è musica primordiale con una produzione che seppure minimale dona il giusto spazio a tutti gli strumenti facendoli esplodere. Alzare il volume a palla!
(Argonauta Records, 2019)
1. These Eyes
2. Richard The Elder
3. I Don’t Want It
4. X Marks The Rock
5. Gilded
6. Save Your
7. Caveman
8. Bloodsucker (Deep Purple Cover)
9. Queens