Gli Hideous Divinity sono una realtà death metal italica che ha saputo farsi rapidamente strada nel panorama extreme metal prima nazionale, poi globale: sin dagli esordi si sono saputi contraddistinguere grazie ad un’ottima preparazione tecnica, attitudine, ed un trademark piuttosto riconoscibile che ha contribuito a farli emergere dall’underground; giunti quindi alla fine di marzo 2024 ecco arrivare il nuovo album dei Nostri, intitolato Unextinct.
“Dust Settles On Humanity” si appresta a dare il “fischio d’inizio”, mettendo in campo un crescendo di melodie stratificate, dotate di un piglio stentoreo in grado di farci assaporare immediatamente le atmosfere che andranno poi a caratterizzare l’intero disco; subito dopo arriva “The Numinous One”, caratterizzata da un sound iniziale à la Aborted, per poi lanciarsi in una cavalcata death metal rapida e travolgente dalla quale emergeranno velocemente l’animo e lo stile della band in tutta la sua esuberanza e personalità. Per quanto riguarda la struttura del brano, ci troviamo di fronte ad un connubio tra tecnica e ferocia in grado di creare un wall of sound poderoso facendo scorrere lisci i sette minuti di durata. Arrivati a “Atto Quarto: The Horror Paradox”, troveremo il brano più lungo del platter, ove gli Hideous Divinity mettono in campo riff monolitici, cambi di tempo dinamici e passaggi frizzanti che strizzano l’occhio all’interpretazione più moderna del metallo mortifero fortunatamente senza snaturarlo; verso la parte finale del pezzo emergono passaggi più ragionati e pennellate vagamente melodiche che contribuiscono a rafforzare il mood che si percepisce in tutto il disco, sfumando poi nel fade-out conclusivo. Nella successiva “Hair, Dirt, Mud” troveremo invece una canzone oscura, con influenze tipiche dei primi anni Novanta, che si svilupperà man mano verso un forma di caos entropico. Dà il via alla parte finale dell’album “Mysterium Tremendum”, brano dinamico ed incalzante che mette in campo un drumming terremotante e ritmiche di facile presa sull’ascoltatore, mentre la conclusiva “Leben Ohne Feuer” (ovvero “la vita senza il fuoco”) è un altro brano che supera gli 8 minuti di durata andando ad esplorare le varie sfaccettature del death metal dando allo stesso tempo maggior spazio al lato più brutale dei Nostri, evidenziando l’alta perizia tecnica e l’uso di melodie ben dosate, in grado di impreziosire e rendere più fruibile la resa finale.
È un piacere notare come, durante il passare degli anni, il percorso di crescita degli Hideous Divinity non si sia mai fermato, portandoli di album in album a consolidare e migliorare il proprio sound ponendoli a pieno diritto tra i pesi massimi delle scene extreme metal italiana. Mi sento tranquillamente di promuovere Unextinct a pieni voti e consigliarne l’ascolto a tutti i fan del metallo mortifero.
(Century Media Records, 2024)
1. Dust Settles On Humanity
2. The Numinous One
3. Against The Sovereignty Of Mankind
4. Atto Quarto: The Horror Paradox
5. Quasi-Sentient
6. Hair, Dirt, Mud
7. More Than Many, Never One
8. Der Verlorene Sohn
9. Mysterium Tremendum
10. Leben Ohne Feuer