A un paio di anni dal precedente Void Lustre tornano un po’ a sorpresa sulla scena gli australiani Hope Drone con un nuovo lavoro, Husk. Il combo ci ha da sempre abituato ad album lunghi e sfinenti, a composizioni articolate e asfissianti, per cui fa un po’ strano vederli con un EP che però, conformemente alla loro natura, ha la durata di quasi trenta minuti per quattro pezzi (lunghezza questa che molti altri gruppi considererebbero sufficiente per un full).
Sempre post-black metal, la formula non è cambiata poi molto, anche se va riconosciuta negli Hope Drone la volontà con questo nuovo parto di inserire qualche piccolo aggiustamento nelle partiture e nell’atmosfera generale. Ci stiamo pian piano avvicinando al blackened hardcore di Downfall of Gaia o A Secret Revealed, giusto per fare due nomi: rallentamenti pregni di tensione cadenzati da una batteria tellurica e ritualistica e accompagnati da chitarre stratificate, liquide e apocalittiche si alternano alle consuete sfuriate di matrice post-black, con alcuni piccoli inserti di effettistica noise e drone. Ed è forse un bene che ci sia stata questa iniezione di varietà: purtroppo la proposta dei Nostri non ha mai brillato per novità, non sono mai riusciti a emergere dal calderone del post-black nonostante avessero dalla loro i mezzi per poterlo fare. Colpa forse della lunghezza dei brani, che abbinata ad una certa ripetitività di fondo andava a abbassare presto la soglia di attenzione dell’ascoltatore. Husk invece piace, c’è finalmente un po’ più di movimento, le atmosfere restano da oscura e plumbea apocalissi, lo scream è sempre il solito martello pneumatico feroce e insistente, ma le aperture nebbiose e caliginose che permeano i quattro brani lasciano ben sperare per il futuro della band (in tal senso si ascoltino la title-track e la finale “Dwell”).
Il nuovo EP degli Hope Drone va ad affinare lo stile del gruppo, indicando quello che potrebbe essere il prossimo sentiero che il combo potrebbe voler intraprendere nell’immediato futuro: restiamo dunque in attesa speranzosi di avere presto tra le mani un disco che potrà finalmente portare gli australiani alla ribalta.
(Moment Of Collapse Records, 2021)
1. Inexorable
2. Husk
3. Existere
4. Dwell