Gli Huge Molasses Tank Explodes arrivano al loro terzo album, con l’immutato carico di psichedelia sperimentale che ha contraddistinto il loro cammino finora. Il quartetto milanese continua infatti a navigare in un oceano di krautrock in cui pare muoversi e sentirsi a proprio agio. Il loro curriculum vitae racconta di un esordio con l’album omonimo uscito per Flying Kids Records nel 2017, a cui è seguito tre anni dopo nel 2020 II, realizzato questa volta con la Retro Vox Records.
III, realizzato insieme a Tidal Wave Records, è un album che suona da subito avvolgente e ipnotico, mostrandosi immediatamente come il segno della raggiunta maturità. Non facciamo infatti fatica a collocarlo al vertice della loro discografia. Gli otto brani che lo compongono sono da inquadrare non come episodi isolati riconducibili a un disegno di base, ma come elementi realmente pulsanti, vivi, costituenti un’idea concreta e delineata, precisa. Un album che ha quindi una propria forte identità, che riconduciamo concettualmente parlando alla navigazione interstellare.
Si caratterizza per una dinamica sonora avvolgente ed eterea. Un flusso di stimolazioni auditive che ci arrivano quasi ovattate, a tratti quasi distanti, ma profondamente seducenti, sensuali, che ci spingono a intraprendere realmente un viaggio nel cosmo più misterioso, e più affascinante. Una stimolazione sensoriale che non può che portarci a guardare al cielo in cerca di quei perché che non troviamo sulla Terra. Ogni strumento, voce compresa, si amalgama alla perfezione, con una resa sonora globale che racconta un flusso costantemente proiettato verso l’ignoto, ma da cui non riusciamo a staccarci. Un qualcosa che ci è già penetrato troppo in profondità per poter provare a renderlo innocuo. Un tributo ad un certo modo di pensare (follemente) la musica che andava negli anni Settanta.
(Tidal Wave Records, 2024)
1. Rise
2. Bow of Gold
3. Tenuous Form
4. Distant Glows
5. Indeterminate
6. Eerie Light
7. The Fall
8. Endless Mourn