A tre anni dal primo capitolo Volume One: Erion Speaks, il duo bolognese degli Hyperwülff riprende la loro narrazione dell’Iperlupo e del pianeta Erion con Volume Two: The Divide, un viaggio cosmico extracorporeo, un movimento che prende le mosse dalla frammentazione, dall’estroflessione e dalla perdita di consistenza e diventa una quest di ricomposizione e ri-unione. Volume Two: The Divide esce questo mese in vinile black e bianco latte, limitato a 100 copie, per Shove, Deathcrush e Dischi Bervisti, un’edizione ultralimitata a 25 copie esce per Teschio Dischi mentre la versione in cassetta è curata da Roughness Noise. Artwork per la terza volta, e per la terza volta pazzesco, di SoloMacello.
The Wülff e The Sarge (Marnero) confezionano un gioiellino di stoner sludge, mettendo a punto, a suon di lavoro sporco, una simbiosi impeccabile. Ampia cura per le parti strumentali, cui viene concesso tanto spazio in tracklist – il titolo di uno dei brani strumentali, “17 45 40.045 – 29 00′ 27.9”, sembrerebbe citare delle coordinate che, se le cercate, vi condurranno a uno sperdutissimo puntino nel bel mezzo del deserto del Sudan. Per il resto The Divide è un album di corposo stoner sludge con riffoni taglienti, litanie, crescendo emotivi e altissimi picchi di intensità – enorme a tal proposito la conclusiva “Infinite Titan” che richiama l’epicità degli Elder. Si aggiungano strizzatine d’occhio space e psych, merito dei synth di The Wülff, tra Giöbia e Ufomammut, e un po’ di prog à la Mastodon che consente alle rigide quadrature di scivolare verso parti più ariose e distese. Il meglio arriva però dai brani più sperimentali: il singolo “Last Ride”col suo stoner imbottito di Prong ed Helmet e l’inarrivabile “Shattered Ground”, in assoluto il brano più coraggioso dell’album e probabilmente pure il più riuscito con i suoi cambi d’umore, inediti sconfinamenti, appena accennati, post-black.
Volume Two: The Divide va ad aggiungersi alle tante uscite italiane di qualità in odor di sludge e qualifica gli Hyperwülff come una band, cervellotica, capace di confermare le aspettative e nel pieno della propria maturità.
(Shove, Dischi Bervisti, Deathcrush, Teschio Dischi, Roughness Noise, 2018)
1.Erion Chant
2.Hypersphere
3.Recall! Recall!
4.Ghost Wolf
5.Last Ride
6.Stele Chant
7,Shattered Ground
8.17 45 40.045 – 29 00′ 27.9
9.Omniverse
10.Infinite Titan
8.0