Un disco non facile da afferrare, ma si sa che spesso in questi casi, due volte su tre si è di fronte a qualcosa di molto interessante. Certo ci vuole più tempo, ma per citare fonti colte: “che fretta c’è? dovete andare a una festa?”
cenere/CENERE è un lavoro che punta sulla destabilizzazione dell’ascoltatore più che all’espressione di rabbia, cosa che solitamente si confà alle band hardcore, perché I Maiali sono effettivamente una band hardcore, ma scelgono di contaminare questo genere così chiuso fra le sue mura con una massiccia dose di black metal atmosferico. Ho detto scelgono, perché al presente se questa band ha all’attivo già un ottimo disco come CVLTO? Semplicemente perché l’album precedente non aveva questi attributi, nonostante presentasse il presentimento di questa virata. Nel suo scorrere angosciante e insieme zoppicante, cenere/CENERE presenta una miriade di modi per mescolare con dovizia e saggezza due generi molto distanti fra loro per quanto riguarda l’approccio. Certo ci sono precedenti, ma la band romana fa le cose con calma, appare subito chiaro che i pezzi sono stati pensati a lungo e poi composti, il tutto con estrema calma, perché a fare una cosa del genere è un attimo a incappare nella pecionata. Con pezzi quali “Io, Brucio” o ancor meglio “Oblio” appare subito chiaro che questi ci sanno fare, riescono perfettamente a scambiare la leadership del genere in campo, talvolta i pezzi sono di un hardcore scanzonato, che potrebbe talvolta avere anche un carattere quasi garage rock, ma allo stesso tempo lasciando campo aperto a uno spirito black metalche rende il tutto incredibilmente sinistro e viceversa. Questa è la vera qualità della band, la gestione delle proprie influenze, sembra niente, ma in realtà si tratta di qualcosa che per molti rappresenta una vera e propria magagna, è inutile qui mettersi a dire che le chitarre tessono una rete di strani riff completamente amorfi e il drumming sembra quasi non avere una direzione o ancora che la voce sembra quella di una stazione radio che trasmette messaggi allucinati e deviati, qui non sono questi i parametri, è tutto il contesto che va apprezzato per la sua stranezza. I Maiali con questo magnifico disco vanno a unirsi a un coro indecente e affascinante, in cui fino a qualche tempo fa si contavano personaggi come i LaColpa e pochi altri.
Dissonante e fastidioso, due valori che qui rappresentano nient’altro che pregi.
(Overdub Recordings, 2022)
1. Genesi
2. Ora, Sorgi!
3. L’Orrore
4. Parassita
5. Stanza 101
6. Oblio
7. Messi∀
8. Sculture da Autopsia
9. Assalto Cannibale
10. (r)Umore Blu
11. Plumbeo Giudizio
12. Io, Brucio