Il quintetto spagnolo arriva al secondo album, dopo quel Cuerpos en Sombra che li aveva consacrati a livello internazionale un paio di anni fa. Fautori di quello che loro stessi definiscono, concettualmente parlando, “esistenzialismo cosmico”, gli Ikarie proseguono nel raccontare il declino e l’inutilità della specie umana, rapportandola all’immensità dell’universo che ci circonda. Arde è la seconda parte di una trilogia che guarda al dolore che si trasforma in rabbia, e che permette di acquisire la consapevolezza che permette di passare dallo stato di vittime a quello di rivoltosi che mirano alla distruzione del pianeta. Il tutto in vista di un nuovo inizio, grazie a un fuoco purificatore, tanto doloroso quanto necessario.
Il loro doom dalle forti inflessioni post-metal è la colonna sonora ideale di un tentativo di rielaborazione e di condivisione delle idee di Hannah Arendt, la politologa, filosofa e storica tedesca, autrice dell’imprescindibile La banalità del male: Eichmann a Gerusalemme, 1963. Affascinante nel suo saper essere cupo e desolante ma al tempo stesso intrigante per una serie di scelte sonore atipiche, Arde è un album maestoso che lascerà ben più di una cicatrice nell’animo di chi sceglierà di ascoltarlo.
Un disco dalla forte vena intimista, senza forzature, che non si sogna di riscrivere un genere, ma si limita a scrivere una pagina musicalmente affine a tutti coloro che necessitano di musica di grande impatto, ma anche delicatezza e profondità di contenuti. Un album che possiamo sintetizzare come “maturo”.
(Avantgarde Music, 2023)
1. Sacrificio
2. Santa Sangre
3. La Sed
4. 40 Días
5. Surcos (Ciutat Morta)
6. Kanno Sugako
7. Tomie
8. Arde
9. Titane II
10. Flores en el Asfalto