Il debutto degli Indifferent Engine, disponibile via Church Road Records, rappresenta un vero e proprio tuffo negli anni Duemila, in cui l’amore per un approccio viscerale si fonde con una fragilità in costante equilibrio tra slanci aggressivi e momenti di introspezione.
“The Waiter” ci introduce all’ascolto del disco in maniera sognante molto vicina al sentire shoegaze. Solo quando gli strumenti percussivi entrano in gioco si può iniziare a capire la proposta del combo: la voce di Adam Paul emerge come elemento cardine, trascinando l’ascoltatore nei suoi stati d’animo più profondi e autentici. Fin dal secondo brano, “Crashing Into A Hillside In The Dead Of Night”, si capiscono subito le loro influenze: da una parte la potenza declamatoria e la sensibilità di Cedric degli At the Drive-In, dall’altra un approccio più vicino ai suoni di band come La Dispute, oppure per rimanere in terra d’albione, ai Million Dead di Frank Carter. Brani viscerali che paiono come schegge impazzite dove letteralmente le corde vocali si spezzano come nella meravigliosa “Pylon Cult” oppure in “Modern”. Non mancano rimandi a cose più sperimentali come nel brano “Verdigris” che riesce a attingere sapientemente da screamo e post-rock. Speculative Fiction riesce a suonare moderno e nel contempo rimandare chi lo ascolta indietro di vent’anni e posso garantirvi che è una cosa che poche band riescono a fare.
La produzione di altissimo livello grazie al lavoro svolto da Tom Hill al The Bookhouse di Londra arricchisce ulteriormente questa proposta, che si rivela uno dei debutti migliori dell’anno e non solo per gli appassionati di post-hardcore.
(Church Road Records, 2025 )
1. The Waiter
2. Crashing Into A Hillside In The Dead Of Night
3. Lifetime Achievement Award
4. Pylon Cult
5. Bitcrush
6. Wormholes
7. Modern
8. Crescents
9. Verdigris
10. Primrose & Acetate
11. The Captain