Composto durante il confinamento dovuto alla pandemia di Covid-19, Void è il primo full length degli spagnoli Inerth, nati tre anni fa dalle ceneri del riuscito progetto grindcore Looking for an Answer. Il lavoro ci permette di fare la conoscenza di un gruppo che, ad oggi, si era espresso solo per mezzo di un EP e di demo, lasciando appena intravedere le interessanti capacità di genre-crossing di cui li troviamo qui capaci. Nel calderone di Void vengono infatti gettati a piene mani e amalgamati i suoni più disparati, dal grindcore punkettone degli ’80 al raffinato sludge di fine millennio, senza dimenticare quell’hardcore da cui il grind fa ormai sempre più fatica a separarsi.
La potente batteria della opener “Resilience In”, seguita a ruota da un riff di quelli belli squadrati e ignoranti, che ricordano i primi Morbid Angel, prepara subito la terra battuta del campo di battaglia su cui innumerevoli soldati verranno macellati prima dell’ultima nota dell’album. A seguire, “Paranoiac Critical Solitude” completa l’affresco introduttivo al lavoro: una lunga marcia sludge le cui lyrics pessimistiche, declamate da una voce che alterna un duro raschiato a stacchi più puliti, compendiano la noia e la solitudine, appunto, che gli Inerth cantano. E si continua così, tra riff tagliati con lo scalpello nella pietra grezza e ponti tra questi che sono omaggi piacevolmente palesi a maestri come Neurosis e Godflesh. Ci si ritrova trascinati, passando da una marziale cavalcata sludge all’altra, attraverso la tesissima “Dismatle the Illusion” o “Deadline to Mankind”, dall’evidente gusto doom, fino alla fine del lavoro, da cui la coppia “Brave New Cold War”, “Reality Tunnels”, i pezzi più hardcore dell’album (provate a non trovarci gli ultimi Pig Destroyer), saluta l’ascoltatore.
L’esordio degli Inerth, come era lecito aspettarsi da un gruppo di musicisti navigati come gli spagnoli, convince alla grande. Convince sia, ovviamente, per la qualità dei pezzi e dell’intrattenimento, sia per la capacità di ibridazione che lo rendono adattato a più o meno tutte le orecchie che si abbeverano alla fonte della musica estrema: semplici amanti dei suoni grassi e “ignoranti” e ricercatori di influenze e lyrics nient’affatto scontate troveranno in Void qualcosa a cui dedicare ben più di un ascolto.
(Abstract Emotions, 2022)
1. Precognition
2. Resilience In
3. Paranoiac Critical Solitude
4. Isolate
5. Dismatle the Illusion
6. Deadline to Mankind
7. Visions of Truth
8. Nadir
9. Brave New Cold War
10. Reality Tunnels