Gli Into Orbit sono un duo neozelandese composto dal chitarrista Paul Stewart e dal batterista Ian Moir che arrivano all’uscita del terzo album Kinesis. Sconosciuti come moltissime band che compaiono ogni giorno sul web, i due musicisti si auto definiscono come experimental rock/post-rock/metal ed in parte potrebbe essere vero, eppure c’è qualcosa di più, qualcosa che li rende estranei alla moltitudine di gruppi che affollano i suddetti generi.
Bisogna darne atto: finalmente troviamo una chitarra che abbia un minimo di personalità e ciò lo si percepisce sin dalla prima traccia “Shifter” dove viene fuori un groove bello robusto sorretto da un lavoro ritmico sempre in evoluzione e mai statico. Ad affiancare i riff (intrecciati a schitarrate distorte) emergono melodie spaziali stralunati aromatizzati con il blues per poi dedicarsi a derive più rustiche simil country. Tutto ciò viene condensato in maniera fluida e talmente “leggera” che non ci si accorge quasi di nulla. Al duo piace comunque giocare e sperimentare abbinando delle bordate più dure (la stoner-oriented “Between Stars” con le sue melodie malinconiche o le toste “Summoning” e la variegata “Burial Mask”) a momenti di pace mentale (interessanti i brevi intermezzi post-rock celestiali come “Nil” o “Pale Sky”) a pezzi dove la complessità fa da padrona ma sempre senza strafare. Difatti, includendo anche l’opener track, la band sciorina piccoli gioiellini sonori che meritano attenzione come la grigia “Crystallise” con la sei corde che parte pulita per poi impazzire sempre di più fino ad un esplosione molto space rock, o la psichedelica “Emergence” che ricorda i Pink Floyd più epici e la finale “Horus” che mescola meravigliosamente tutte le qualità espresse nel disco facendo risaltare ogni più piccolo particolare con naturalezza senza snaturarne comunque la forza espressiva.
Kinesis è un disco che mette d’accordo tutti e soprattutto piacerà a chi è stufo della solita minestra post-rock/metal che suona sempre uguale ingabbiato nella solita cella sonora. Fate vostro questo lavoro!
(Ironclad Productions, 2019)
1. Shifter
2. Between Stars
3. Crystallise
4. Summoning
5. Nil
6. Emergence
7. Burial Mask
8. Pale Sky
9. Horus