Come si suole dire dire: “si ritorna nel luogo del delitto” dato che ci occupiamo del nuovo lavoro dei Jahbulong, già apparsi su questa webzine in occasione dello split album con i Mongoose. Il trio veronese non aveva colpito particolarmente in quell’occasione e quindi la curiosità era alta per questo nuovo disco chiamato Eclectic Poison Tones, per vedere se lo stoner/doom del combo veneto fosse progredito in qualcosa di più convincente. Quattro sono le tracce del disco e quasi tutte vanno dai quasi dieci minuti fino ai dodici, per un lavoro decisamente lungo e oscuro.
Purtroppo le cose non sono particolarmente cambiate, se non una maggiore consapevolezza delle proprie capacità ed una leggera “forza espressiva”. Le tracce non presentano particolari differenze l’una dall’altra e a poco serve tirare fuori paragoni con Sleep o Electric Wizard perché ci sono sostanziali differenze. Manca la deflagrazione, il pathos epico o quella pesantezza chitarristica che qui è troppo blanda. Il pezzo di apertura “Under the Influence of the Fool” estrae dal cilindro i fin troppo abusati Black Sabbath ma pare una copia sbiadita che poi piano piano si attorciglia su sé stessa con il solito doom-stoner pieno di voci effettate e derive simil-psichedeliche. Il risultato è troppo mediocre, le parti doom non sono soffocanti o particolarmente incisive e quelle più stoner/psych sono innocue, fiacche senza un granché di idee brillanti. Non va meglio con “The Tower Of The Broken Bones” che partirebbe anche bene con quelle atmosfere southern/sludge alla Down (ma ricorda anche i nostrani Bleeding Eyes), ma poi si ritorna nel giro di poco alla canzone precedente e da lì non ci si muoverà quasi più né nella successiva “The Eclips Of The Empress” (nonostante un basso mastodontico e grasso), con quell’assolo di batteria messo fin troppo a caso ed un’interessante assolo psichedelico nel finale, né sulla finale ed infinita “The Eremite Tired Out” dove tutto pare identico e ripetuto fino allo sfinimento. C’è qualche leggero miglioramento e forse qualche intuizione ma vengono oscurate da un’esecuzione eccessivamente nella norma e anche dalla composizione che non riesce a differenziarsi dalle migliaia di altre bands in circolazione.
Emergere in situazioni del genere è difficile, anche per via di una volontà di puntare sull’ignoranza sonora senza cercare dell’altro. Questo non è di per sé un difetto ma, come detto e ripetuto, bisogna avere attributi esponenziali altrimenti si finisce nel dimenticatoio. Electric Poison Tones è solo per fanatici che vogliono un disco stoner/doom nuovo ogni giorno: ancora non ci siamo.
(Go Down Records, 2020)
1. Under The Influence Of The Fool
2. The Tower Of The Broken Bones
3. The Eclipse Of The Empress
4. The Eremite Tired Out (Sweed Dreams)6.0