Con mia somma gioia tornano i Juggernaut, dopo ben 5 anni da Trama! i romani difatti, sempre sotto l’ala protettrice di Subsound Records, rilasciano Neuroteque.
La loro ultima fatica riprende il discorso esattamente dove si era fermato. Il combo mette a segno sette brani strumentali dal tiro micidiale e dalle molte sfaccettature. Prendete l’opener, “Limina”: parte minacciosa per poi adagiarsi su linee di basso sinuose e calde, con accenni di chitarra che finiscono saturi di distorsioni nel drammatico finale. Ci sono momenti di pura psichedelia dal sapore settantiano come “Ipnonauta”, che vengono poi spazzati via dal furore metallico di “Charade”. Passaggi che rimandano a polizieschi e film fantascientifici, dove uomini inermi vengono minacciati da oscure presenze, come avviene in “Titanismo”. Nel caleidoscopio di emozioni chiamato Neuroteque c’è pure spazio per danzare sotto le ritmiche di “Aracnival”, traccia dal forte sapore folk tzigano.
Se proprio volessimo trovare un difetto nel platter, sarebbe quello di non esercitare più l’effetto sorpresa che suscitato da Trama!, ma se possibile, ravvisiamo nell’ultima release maggior spessore. Quello che emerge infatti, ascolto dopo ascolto, è il gusto compositivo incredibile: si gode per l’esecuzione, gli arrangiamenti, i suoni. Tutto è perfettamente bilanciato ed equilibrato. Lunga vita ai Juggernaut!
(Subsound Records, 2019)
1. Limina
2. Astor
3. Ipnonauta
4. Charade
5. Titanismo
6. Aracnival
7. Orbitalia