No, ovviamente non sono i Kafka, quelli genovesi. Questi sono greci e sono al primo album, omonimo, uscito in vinile per una cordata di etichette tra cui la greca Nothing to Harvest, la tedesca Wooaaargh e l’inglese Imminent Destruction. Certo il moniker è un nome pesante da indossare, che scotta, ma il quartetto greco, in sole sei tracce, se la cava egregiamente.
Quel che propongono, per essere questo il primo lavoro, è uno stile già maturo che impasta le anime post-black e crust della band per farle convivere con naturalezza in un qualcosa che, volendo, potremmo pure chiamare blackened hardcore. Ed così che i Kafka amano definirsi. Emerge però, magari non proprio un’avversione nei confronti del caos, ma sicuramente una discreta attenzione per la nitidezza dei suoni con cui amano descrivere quelle delicate atmosfere post-black che punteggiano l’album e in cui i greci, che evidentemente amano aperture seguite da cambi di marcia furiosi, se la cavano bene, evitando tedio e banalità. Forse però bisognerà trovare delle soluzioni meno prevedibili nei passaggi più repentini da un genere all’altro e tra velocità e attitudini diverse. Quando cioè il fiero ed impetuoso crust e i vertiginosi rivoli di d-beat colorati di black rubano la scena ad una natura più post-metal. In generale il background dei musicisti è vario e piacevole, il che permette ai Kafka di esprimersi tramite una gradevole e gustosa variabilità di soluzioni. La sola voce è monocorde, nel suo essere gutturale e cavernosa, eppure sorprende per come riesce ad adattarsi bene su ogni situazione.
I Kafka si sbracciano, si impegnano e devono ritenersi soddisfatti di un esordio discretamente interessante. Dategli una chance se vi appassionano queste cose.
(Nothing to Harvest Records, We Don’t Fight It Distro, Body Blows Records, SweetOhm Recordings, Imminent Destruction Records, Underground Union Records, WOOAAARGH, 2019)
01. Rainfall
02. Disgrace
03. Full of Hate
04. No Return
05. Abandon All Hope
06. Of Death, Of Love