The HARP, Chapter I è la prima parte della trilogia sperimentale di Kety Fusco. L’album, composto di una sola traccia che sfiora i venti minuti, si inserisce in un discorso più ampio con cui l’arpista svizzera intende rivoluzionare l’uso degli strumenti classici. Tra elettronica e sperimentazione Kety Fusco gioca coi riverberi dell’arpa creando un rimando di echi tra le corde e la cassa armonica, con il risultato di portarci, prendendoci per mano, in un territorio misterioso e affascinante, alieno alle nostre percezioni acustiche. Un autentico trip sonoro, per certi versi impensabile, soprattutto guardando al background dell’artista in questione e alla poca confidenza con lo strumento per noi “estremisti sonori professionisti”. E invece, ancora una volta, dobbiamo ammettere che non ci sono limiti in ambito musicale quando si parla di sperimentazione.
Un album, pur nella sua brevità, che ci lascia straniati e disorientati, alle prese con tutta una serie di riflessioni che inevitabilmente finiamo per porci, richiamati proprio dall’inatteso e spiazzante utilizzo dello strumento classico. Un senso di indefinita calma ci accompagna inizialmente, cullandoci dolcemente, permettendo di fare la conoscenza con quel mondo misterioso che la Nostra ci vuole illustrare. Nel momento in cui pensiamo di aver capito tutto, ecco arrivare la svolta, con le manipolazioni sonore, ad opera della stessa Fusco, che spiazzano e allontanano ogni forma melodica precedentemente costruita, per dare spazio ad un’alienante ibrido distaccato sia dal tempo che dallo spazio. Registrato al Floating Notes Studio in Svizzera, in un vecchio fienile riadattato per l’occasione a quasi duemila metri di altezza, THE HARP, Chapter I è un lavoro dal grande fascino che ci porta a guardare alla musica senza paraocchi, liberi da condizionamenti mentali.
Sono venti minuti in cui i suoni si rincorrono dolcemente, cullando i nostri pensieri, decostruendo la musica per come siamo soliti conoscere, a favore di una ibridazione che possa permetterci di guardare al futuro in modo finalmente libero. Disco che fa dell’imprevedibilità il suo forte, dedicato a chiunque abbia voglia di cercare quel qualcosa che possa servire per allontanarci dalla noia quotidiana. Per ora è tutto. Il resto sono altri due brani, nei prossimi due anni, rigorosamente nella sola versione in vinile.
(Floating Notes Records, 2023)
1. THE HARP, Chapter I