KRE^U, per chi non avesse familiarità con la lingua sarda, significa quercia: questo già ci da un’idea di quanto attaccamento alla terra ci sia nelle intenzioni di questa band. KRE^U (che si legge pronunciando una U molto dura) è il primo lavoro del trio sardo e per essere una prima opera, direi che siamo in presenza di qualcosa di estremamente riuscito.
Il disco si apre con una sequenza di La destinazione, film di Pierro Sanna, considerato un piccolo capolavoro del cinema d’essai italico e subito dopo una perla dell’arte e della cultura sarda, una poesia, “Dae Una Losa Ismentigada”, componimento di Peppino Mereu, forse il più intenso e sofferente mai concepito dal poeta, accompagnata da delle sonorità sinistre care agli Skitliv. Per il resto si tratta di un black metal a tratti anche abbastanza tradizionale, ma che nonostante questo risulta particolarmente insolito; questo grazie all’inserimento di sonorità epiche che avvicinano molto ad alcune delle entità della penisola quali à Répìt o Skialykon. Quello che rende unico questo album è la presenza di atmosfere che a tratti vanno a riempire la freddezza del sound, le incursioni di canto tenore, ma soprattutto la durezza verbale del canto, dettaglio che da quel carattere rabbioso in più a una proposta già di per sé furente. Non è un disco immediato data la sua complessità compositiva e concettuale da cui prende forma, ma con numerosi ascolti se ne può dedurre uno spessore particolarmente consistente e soprattutto la mole di lavoro e ricerca che c’è stato considerando anche che i testi presentano terminologie ormai desuete.
Qui non manca nulla, il black metal nasce per tributare determinate dinamiche sociali e storiche, sia esse reali che leggendarie e, qui di tributo ce n’è davvero tanto. I KRE^U si caricano un fardello storico non indifferente. Il canto in barbaricino, le storie, i riferimenti culturali, le tradizioni musicali… tutto questo fa parte di questo album dal carattere raro in cui quello che sentiamo ha una provenienza che trascende la musica e affonda le radici in una cultura che in pochi comprendono. È un lavoro caldamente consigliato.
(Autoproduzione, 2023)
1. Dae Una Losa Ismentigada
2. Nottùrnu
3. Sa Morte ‘E su Pastore
4. A Sos Antigos
5. Ebbia Su Sambene
6. A Palas Non Torred