Uno dei generi in cui noi italiani eravamo veri e propri riferimenti nel mondo erano le colonne sonore dei film negli anni ’70. A queste sonorità si ispira La Batteria. Il combo rilascia il secondo album dopo quattro anni dall’esordio via Penny Records/Goodfellas.
La Batteria II è un album dalle molteplici sfaccettature. Complici di questa eterogeneità sono i progetti passati dei musicisti coinvolti: i romani provengono da band dedite al jazz sperimentale (I.H.C), al post-rock (Fonderia) e addirittura dall’hip-hop (Colle del formento). Possiamo infatti trovare brani più legati all’hard rock roccioso come “Largo” con chitarre distorte sparatissime e passaggi melodici con tanto di flauti e un appeal altamente pruriginoso come in “Monica Vitti”. Alcuni passaggi assolutamente clamorosi mischiano potenza e melodia come in “Dogma” che pare un estratto da The Director’s Cut dei Fantômas. Nei quasi settanta minuti del disco c’è spazio per momenti più solari e funky (“Moviola” su tutti) ed elettronica (“2170 Ultima speranza”). Se da una parte lo spettro dei Calibro 35 aleggia inesorabilmente sul disco, la molteplicità di colori e umori lo rende assolutamente godibile durante tutto l’ascolto.
La batteria II è un lavoro spensierato e allo stesso tempo ricercato che pare sposarsi perfettamente con il clima estivo e l’essere presi bene. Da ascoltare a volumi illegali.
( Penny Records, Goodfellas, 2019)
01. Prologo
02. Largo
03. Fuga
04. Monica Vitti
05. Dogma
06. Moviola
07. Antenna
08. Stiletto
09. Intermezzo
10. Diva
11. Affresco
12. Spirale
13. Furfante Amedeo
14. Intervallo
15. Romanzo
16. Megalopoli
17. Eldorado
18. 2170 Ultima Speranza