I bolognesi Lleroy sono un trio che ama prendersi i suoi tempi fra un album e l’altro. Stavolta sono passati circa cinque anni dall’ultimo lavoro in studio e vede i tre amici presentarsi nuovamente al pubblico con questo Nodi, disco che prosegue sulla falsariga degli altri album focalizzando l’attenzione sul noise rock più letale possibile inserendoci dentro piccole pillole di varietà in maniera forse più ossessiva che in passato.
Se Juice of Bimbo ed il successivo Soma erano dediti totalmente al noise/hardcore, è con la svolta di Dissipatio HC che le cose cambiano in maniera più sostanziosa. Le sferragliate soniche iniziano ad irrobustirsi ed allo stesso tempo dilatarsi prendendo più direzioni differenti. Il suono si fa decisamente roccioso e compresso, accentuando l’aggressività ed il “rumore” sia nelle tracce più immediate (“Il Tramontabile”, “Minimo Comune” o nella massiccia sezione ritmica di “GAP”) che in quelle più elaborate, che si dimostrano quelle più interessanti e che vedono degli sviluppi intriganti. Il math-core storto di “Bava” e l’alternative rock fragoroso a nome “Wanda(l)ism” conservano l’immediatezza ma allo stesso tempo offrono spruzzate di melodia e complessità con un dosaggio perfetto sfoderando esplosioni fragorose a livelli orgasmici ma è con l’opener “Cane Maggiore” che si raggiunge il vero e proprio climax ideale dove la chitarrona assordante di Frè Zocca spara riff pregni di ferro arrugginito ben accompagnata dalle grattate del basso di Chiara Antonozzi (in più di un’occasione domina su tutti) e dal tentacolare drumming di Riccardo Ceccacci. I tre musicisti riescono ad intrecciarsi e far colare pura acidità dalle casse (a volte si sente un lontano eco dei Cripple Bastards più recenti) ed ergere muri di suono davvero notevoli ma attenzione, in quanto restano fuori altre due piccole sorprese. Nell’ultima release c’era la presenza del violino di Dimitri Sillato che non era valorizzato al meglio, invece stavolta c’è il violoncello di Giuseppe Franchellucci che si dimostra un vero e proprio valore aggiunto. In “Hysteria” il mood è deliziosamente schizzato, ossessivo e dilatato e il tappeto psichedelico del violoncello permette di creare un crescendo distorto davvero spaziale. Su “Una Risposta” convivono armoniosamente noise rock e psichedelia con dei tornado sonici davvero imponenti che confermano la bontà di questo nuovo disco che riesce davvero a stupire in positivo.
Cinque di anni di attesa ma ne è valsa la pena! Bentornati Lleroy! Consigliato anche agli amanti dei Melvins!
(Overdrive, 2022)
1. Cane Maggiore
2. Il Tramontabile
3. GAP
4. Hysteria
5. Bava
6. Wanda(l)ism
7. Minimo Comune
8. Una Risposta