I Lorna Shore sono una realtà dedita al Blackened/Symphonic Deathcore che, nell’arco di alcuni anni, ha visto la propria fama crescere a dismisura all’interno del panorama extreme metal, soprattutto della scena “core”. Dalla fondazione ad oggi la band ha subito alcuni cambiamenti, fra i quali quello maggiormente significativo riguardante il ruolo del frontman che venne ricoperto da Tom Barber dalla creazione sino al 2018, per poi vedere approdare dietro al microfono il promettente Will Ramos, individuo giovane, umile e talentuoso che ha contribuito all’ottima riuscita di questa ultima fatica, Pain Remains. Il disco risulta essere l’opera che ha sancito l’ascesa dei Lorna Shore nell’Olimpo del deathcore e che in generale ha permesso loro di incassare parecchie recensioni positive, saranno quindi tutte meritate queste lodi? Non ci resterà che capirlo addentrandoci nei meandri dell’album.
Quello che balzerà subito all’orecchio dopo aver premuto il pulsante play è la grande qualità e l’impegno profuso in fase di registrazione, inoltre in quest’opera la parte sinfonica orchestrale risulterà essere aumentata sensibilmente rispetto agli album precedenti, conferendo una maggiore epicità ed arrivando in certi passaggi a fare quasi il verso ad un symphonic metal estremizzato a là Dimmu Borgir. Partendo dalla prima traccia troveremo “Welcome Back, O’ Sleeping Dreamer”, brano piuttosto lungo che apre con un’intro pacata e cupa andando man mano a dipanare delle sinfonie epiche ed allo stesso tempo malinconiche; dopo circa un minuto irromperanno riff veloci ed assalti in doppia cassa sui cui si adageranno gli ottimi scream del vocalist Will Ramos, a seguire i primi breakdown massicci uniti a growl gutturali in grado di creare un’efficace alternanza tra brutalità e parti maggiormente melodiche. Giunti a “Sun//Eater”, ritroveremo la rodata formula appena descritta che propone incipit sinfonico e sognante dipanato in un crescendo di potenza ed epicità sino a culminare in un assalto frontale a suon di blast beat, riff serrati e breakdown monolitici; “Soulless Existence” punta maggiormente su riff scorrevoli e mid-tempo cadenzati, il tutto fuso ad una sinfonia che conferisce un incedere solenne alla canzone strizzando l’occhio a certe soluzioni care a Shadow of Intent ed ultimi Carnifex, mentre in “Wrath” potremo assaporare al meglio le influenze black metal che permeano la musica dei Lorna Shore, grazie alla presenza di riff affilati, up-tempo incalzanti ed un paio di assoli di chitarra dall’alto virtuosismo tecnico. Sul finale del platter troveremo i brani che formano il trittico “Pain Remains” di cui il primo, ”Dancing Like Flames”, metterà in campo un perfetto connubio tra parti veloci ed aggressive con altre introspettive; la conclusione verrà poi affidata a “Pain Remains III: In a Sea of Fire”, che risulta essere il pezzo più lungo del lotto nonché quello dal taglio più intimo e personale, all’interno del quale i Nostri privilegiano melodie malinconiche e scream struggenti, sfumando poi con un fade out dotato di cori epici, di fatto concludendo la “storia narrata” all’interno del concept di questo disco legato, come suggerisce il titolo, al dolore ed alla sofferenza interiore.
Per assimilare bene Pain Remains occorrerà ascoltare l’opera ben più di un paio di volte. In questo album i Lorna Shore hanno profuso anima e corpo, dimostrando una crescita sia sotto il lato compositivo che sotto quello tecnico, consolidando allo stesso tempo la posizione che li vede come punto di riferimento per tutte le formazioni deathcore e symphonic-deathcore moderne. Volendo per forza trovare una pecca, si può dire che in questo disco le melodie epiche super-pompate sono state forse un pochino abusare andando, in certi frangenti, a rendere sin troppo patinato ed elaborato il sound, tuttavia il risultato finale è di indiscutibile qualità e risulta incredibilmente piacevole all’ascolto e coinvolgente.
(Century Media Records, 2022)
1. Welcome Back, O’ Sleeping Dreamer
2. Into the Earth
3. Sun//Eater
4. Cursed to Die
5. Soulless Existence
6. Apotheosis
7. Wrath
8. Pain Remains I: Dancing Like Flames
9. Pain Remains II: After All I’ve Done, I’ll Dissapear
10. Pain Remains III: In a Sea of Fire