Dodici anni di silenzio, dodici lunghi anni ci separano da There Is Light in the Body, There Is Blood in the Sun, primo vero capolavoro dei Lux Interna, quintetto californiano che oggi riemerge nuovamente (e insperatamente per il sottoscritto) dalle tenebre con un nuovo lavoro, New Wilderness Gospel: e il tempo sembra essersi fermato.
Gli ingredienti che avevano fatto la fortuna del precedente lavoro ci sono tutti: una base di Americana infusa di post-punk, elettronica e drone minimale, folk degli Appalachi, blues desertico e lisergico, e una vaga e onirica cupezza gotica che rende sublime il girovagare per i crepuscolari solchi di questo nuovo lavoro. Un lirismo potente e trascinante, un incedere epico ed arcaico che trasporta l’ascoltatore in mezzo a foreste nelle quali la Natura e le forze ancestrali regnano incontrastate, e l’uomo è solo un piccolo insetto in balia di correnti impetuose. Con New Wilderness Gospel i Nostri sembrano voler tracciare una colonna sonora per la fine del mondo, un’apocalisse della quale non conosciamo le motivazioni e di fronte alla quale restiamo attoniti osservatori, un po’ come gli incendi che devastano la terra, così come la conosciamo noi, e che fanno da preambolo al Bildungsroman messo in piedi magistralmente in The Road. Ma c’è un romanticismo di fondo (quello letterario, della terrible beauty) che accompagna l’ascoltatore, un senso di titanico resistere seppur senza muovere un dito, attoniti di fronte alle forze primordiali. Musicalmente il lavoro attraversa atmosfere diverse, ora più notturne e nebbiose, ora più sostenute e vigorose, ma è costante e commovente il lavoro messo in piedi dai Lux Interna nel toccare il cuore dell’ascoltatore con semplici arpeggi o con intrecci più complessi e sontuosi, con una passione che trasuda, sensibilmente, minuto dopo minuto.
Non c’è un passo falso in New Wilderness Gospel, non una traccia fuori posto: i Lux Interna ci hanno donato la potenziale colonna sonora per i prossimi mesi di autunno ed inverno, nei quali i ritmi rallentano fino a congelarsi, nei quali è più facile dedicarsi all’introspezione, alla ricerca di sé stessi, nei quali la luce “fuori” è più fioca, ma viene controbilanciata dalla “luce interiore” che questi ragazzi sanno infondere con la loro musica.
(Auerbach Tonträger/Prophecy Productions, 2025)
1. Dark Fire/Revelator
2. Over the Timberlines
3. Brittle
4. Like Wolves
5. Into Night
6. No Arrow
7. Old Blood Blues
8. Her Wilderness
9. Selva Oscura