(Argonauta Records, 2015)
1. The Silence We Display
2. Mystic
3. Stories
4. A Million Question
5. In Amity
6. Footsteps
7. Sleep
Dietro al moniker Magi si cela Brandon Helms (Mountains Among Us e From Oceans To Autumn), che sotto Argonauta Records propone un lavoro che si nutre di materia onirica. Che sia incubo o sogno, tutto rientra perfettamente nelle corde di Forgive Me Not.
Immaginate un suono perfettamente bilanciato tra la pesantezza del doom più ossianico e la leggerezza dei riverberi tipici dello shoegaze. Abbiamo infatti in “The Silence We Display” ritmi rallentati con potenti distorsioni e un growl cavernoso contrapposto a refrain che concedono aperture melodiche pulite che elevano il marciume a bellezza diafana. Un susseguirsi di arpeggi sovrapposti a chitarre sature è la struttura base di “Mystic”, che si appoggia sulle sonorità care a Jesu. Proseguendo l’ascolto risulta evidente che il problema della produzione sia la ripetitività di fondo. Ogni traccia gioca in egual misura con la struttura sopra elencata. Abbiamo quindi un susseguirsi di momenti dove il suono delle chitarre è limpido ad altri dove senza cambiare l’incedere del brano l’atmosfera muta in rabbia . In “A Million Question” le ritmiche accelerano leggermente ma non basta a stravolgere la proposta.
Il disco è godibile e soprattutto nei momenti notturni sprigiona tutto il proprio potenziale evocativo. Se solo si fosse osato di più cercando di andare oltre a certi stilemi ci troveremmo di fronte ad un capolavoro. Purtroppo così non è stato.
6.5