Se vi siete mai chiesti cosa fossero quelle macchie scure sulla superficie della luna, la risposta è una sola: sono dei mari. A dirla tutta, non sono propriamente dei mari nell’accezione classica del termine: non sono fatti di acqua ovviamente, ma sono delle enormi pianure di basalto, apparentemente create in chissà quanti milioni di anni da eruzioni vulcaniche e impatti con corpi celesti di vario tipo. Il Fato ha voluto che la maggior parte di questi “mari” fossero presenti proprio nell’emisfero lunare rivolto verso la Terra, scatenando la curiosità di un inimmaginabile numero di esseri umani e animali rivolti col naso all’insù. Uno dei mari lunari più vasti e oscuri è il Mare Cognitum (mare conosciuto, in latino), ed è proprio lì che vuole portarci un terrestre al 100% di nome Jacob Buczarski, compositore americano talmente interessato al vuoto assoluto percepibile sulla Luna da chiamare proprio “mare conosciuto” il suo progetto black metal. Dopo quattro dischi di buon livello, in questo 2021 ci viene dato in pasto il nuovo capitolo della sua storia astrale: Solar Paroxysm.
Dopo ben due anni di intenso lavoro da parte di Jacob, Solar Paroxysm viene scatenato come una vera e propria tempesta spaziale, portando ulteriormente avanti l’evoluzione della band. I richiami a band del calibro di Midnight Odyssey o Darkspace ormai non costituiscono un tributo o una mera imitazione, ma servono solo a condire la proposta di Mare Cognitum, che riesce a vivere di luce (o di oscurità, se vogliamo) propria, fondendo alla perfezione potenza e varietà. Il muro sonoro infatti è a dir poco possente nelle sue stratificazioni, ed è palesemente alla ricerca dell’impatto, ma cercando sempre un certo tipo di melodie sorde e avvolgenti. Le sferzate furiose di “Antaresian” o “Frozen Star Divinization” infatti si alternano a fraseggi più cadenzati, rintracciabili per esempio in “Terra Requiem”. In linea generale, il disco è pervaso da un costante freddo, non proveniente da montagne o foreste interminabili, ma dal più profondo cuore dello spazio: il concetto di “nulla” viene studiato a fondo dal nostro Jacob, che lo esplora e gli da forma, apparentemente palpabile ma in realtà totalmente intangibile e non avvicinabile da un essere umano.
Riassumendo, l’ascolto di Solar Paroxysm è consigliato a chiunque voglia sentirsi piccolissimo di fronte alla vastità dell’universo, e totalmente impotente di fronte ad un’ipotetica catastrofe cosmica. Questo sentimento, un po’ angosciante ma stimolante, ci dovrebbe aiutare a capire che, da un lato, il genere umano non è che un granello di sabbia nell’universo, e dall’altro non può permettersi di giocare né con la Terra né con lo spazio. Mare Cognitum sta infatti cercando di mostrarci, con una musica catartica e meditativa, quanto l’essere umano possa essere spogliato della sua arroganza e della sua brutalità di fronte alla potenza distruttiva dell’universo: Solar Paroxysm è quindi un disco che ci sentiamo di consigliare totalmente, e che aggiunge un altro importante elemento al percorso del musicista americano.
(I, Voidhanger Records, 2021)
1. Antaresian
2. Frozen Star Divinization
3. Terra Requiem
4. Luminous Accretion
5. Ataraxia Tunnels