Quintetto sludge grind di Hull, i Mastiff, dopo un paio di lavori usciti per Spat on Supply – il full lenght Wrank e l’ep Bork, entrambi in cassetta – approdano con il nuovo Plague ad una nuova label, la APF Records, e un nuovo formato, il vinile.
Otto brani per più di mezz’ora di sludge marcio e granitico, un asfissiante, assurdo e sfiancante massacro sludge condito da urla oltratombali, sporcizia dappertutto, riff grassi, rumori assordanti e boati come se dei ciclopi ci stessero scagliando addosso dei faraglioni. Uno sludge pesante come se i Mastiff volessero spaccare in due la terra. A questa inesorabile marcia bellicosa, il quintetto inglese aggiunge una cifra grind che li fionda in sporchissimi e insani affondi di farraginoso sludgecore che dà grinta e dinamismo al lento e fangoso apparato sludge con interessanti soluzioni. Ma quello dei Mastiff non è un discorso formalista e le loro intenzioni, è evidente, sono quelle di puntare dritti alla faccia e fare quanto più male possibile. Così si spiegano pure i tanti, monolitici, breakdown tipici, se vogliamo, di certo deathcore. I toni dell’album sono catastrofici, asfittici, ctoni.
Plague è un muscolosissimo ed infangato carrarmato scosso unicamente dallo zelo con cui i Mastiff perseguono il loro assurdo, e pertanto encomiabile, desiderio di sfondare a tutti i costi l’ascoltatore. Godibile e da tenere in considerazione.
(APF Records, 2019)
1.Hellcircle
2.Bubonic
3.Brainbleed
4.Quarantine
5.Vermin
6.Torture
7.Weep
8.Black Death