Dopo un debole AmeriKKKant non erano pochi i fan in attesa di un lavoro più degno da parte dei Ministry e fra questi è sempre serpeggiato il timore di ricevere un altro album deludente; fortunatamente tutti i pessimisti si sono sbagliati. Moral Hygiene, secondo disco uscito per Nuclear Blast, è un lavoro di qualità che racchiude tantissime sfaccettature più volte assaporate durante la lunghissima carriera di Al Jourgensen.
La vena altamente politica del leggendario frontman non si è affatto spenta, al contrario l’intero album è una continua critica al mondo americano e al mondo sfregiato dalla pandemia. In AmeriKKKant, nel quale la critica a tratti molto stereotipata era accompagnata da canzoni con poco mordente e il tutto risultava essere una pantomima con veramente poco da dire; al contrario, in questo Moral Hygiene si respira il disagio vissuto da Al Jourgensen durante questi due anni terribili e tale malessere ci viene sputato in faccia senza troppi fronzoli. Parlando degli arrangiamenti di questo lavoro, si possono notare diverse soluzioni, alcune inedite, altre già proposte in passato dai Nostri; non è raro infatti sentire parti che ricordano da vicino Psalm69 o Rio Grande Blood. Difficile sapere quanto questa freschezza stilistica sia imputabile all’assenza dell’ormai ex-chitarrista Sin Quirin (allontanato a inizio anno per questioni legali), ma tutti gli indizi puntano verso quella direzione. Un plauso va inoltre alla produzione azzeccata; sovente infatti capita di incappare in dischi che suonano troppo plastici e artificiosi, non è il caso di Moral Hygiene che rispetta le esigenze dei fan di certo industrial metal, confezionando un prodotto sia grezzo che raffinato.
Siamo nel pieno territorio industriale creato e codificato da Al Jourgensen statene certi, e il fatto che tra i vari featuring vi sia anche quello con Jello Biafra (storico frontman dei Dead Kennedys e già collaboratore di Al Jourgensen nella band Lard), non fa che consacrare una certa garanzia di qualità: non è un caso che tra le tracce meglio riuscite del disco, spicca “Sabotage is Sex”. In conclusione, si può dire che Moraly Higiene è un album capace di far emozionare i vecchi fan dei Ministry quanto ascoltatori meno avvezzi a certe sonorità.
(Nuclear Blast, 2021)
1. Alert Level
2. Good Trouble
3. Sabotage is Sex
4. Disinformation
5. Search and Destroy
6. Believe Me
7. Broken System
8. We Shall Resist
9. Death Toll
10. TV Song #6 (Right Around the Corner Mix)