I Moloken vengono da Umeå, città che negli anni ha sfornato realtà musicali davvero enormi quali Refused e Cult of Luna. Seppur riconducibili, soprattutto per i dischi passati, al filone post metal, con questo nuovo All Is Left To See il combo cambia le proprie direttive stilistiche approcciandosi al genere in modo più diretto.
Il lavoro è il primo di una trilogia basata su un concept fatto di oscurità e del lento discendere in essa, chiamato Mörkrets Kärna. Il minutaggio ridotto dei brani, che perdono le parti dilatate, li rende più brutali e disperati. “Subliminal Hymns” va dritta al punto: non ci sono aperture, il pezzo è una manata in faccia fatta di urla e riff ossianici. Sfuriate black sono invece presenti nella letale “Burst”, che in poco più di un minuto mostra il lato più heavy del gruppo. A mo’ di interludi i brani “I Can’t Hear You” e “Wreckage” cercano di alleggerire la coltre di buio che si è venuta a creare e che raggiunge il suo apice in “Seventh Circle”, una vera perla fatta per chi ama perdersi nelle foreste innevate della Scandinavia: un che di struggente e malefico traspare nei riff e nello scream, portato alla spasimo dai musicisti. “The Beginnig of The End” chiude il lavoro con una rappresentazione della disperazione più composta, fatta di arrangiamenti di archi, che solo nel finale si apre una voragine drone colma di feedback.
Registrato con approccio live al Tonteknik Studio (Breach, Poison The Well, Refused, Cult of Luna possono bastare?), All Is Left To See porta i Nostri ad una rappresentazione “altra” del post metal, nella quale gli stilemi vengono a cadere, lasciando presagire un futuro roseo (nero se preferite) per la band.
8.0
(Perennity records, 2015)
1. Subliminal Hymns
2. All Is Left To See
3. I Can’t Hear You
4. Burst
5. Seventh Circle
6. Wreckage
7. I Dig Deeper
8. The Beginnig of The End