Quella dei pugliesi Moonoises è una realtà relativamente recente, ma che ha tutte le carte in regola per diventare uno dei punti di riferimento negli anni a venire. Il loro percorso, nato agli albori del decennio con la pubblicazione dell’EP Chasm su Golden Morning Sounds, si arricchisce oggi con l’arrivo del loro primo album. She – The Void, in uscita per These Hands Melt, alza notevolmente l’asticella della loro proposta sonora. Pur restando fermo e riconoscibile l’approccio malinconico alla vita e alle sue storture, i Moonoises riescono a ampliare la gamma sonora a loro disposizione, presentandoci un disco dalle molteplici sfaccettature.
Se, in prima battuta, possono sembrare chiarissime le inflessioni e i richiami ad una certa darkwave degli Ottanta, procedendo con l’ascolto emerge un “retrogusto” che mostra come si possa guardare alla band come a una realtà che ripensa e contestualizza il post-punk guardando a tutte le declinazioni possibili. In merito si sono sprecati fiumi di parole per cercare di dare alla loro proposta quel nome che possa meglio rappresentarla. Io, come sono solito fare, ho lasciato stare e ho preferito non partecipare alla contesa, convinto che, oltre a lasciare il tempo che trova, questa sia una dinamica che sposta l’attenzione da quella che dovrebbe essere la vera chiave di lettura del disco. E cioè provare a raccontarne le emozioni, lasciando fluire la musica, liberamente, concentrandosi solo su quella che è la nostra risposta emotiva più intima. Il resto è, come detto, materiale per i puristi della scrittura e dell’ascolto. Io sono solo uno che prova piacere nell’ascoltare musica.
She – The Void è, in estrema sintesi, da inquadrare come un album dalla grande freschezza sonora che sposa una scelta stilistica oscura, e a tratti misteriosa, ma proprio per questo ancor più affascinante. L’album suona libero da vincoli, perfettamente in linea con quelle coordinate internazionali che guardano alla musica a 360° senza fare il verso a nessuno. Un disco oscuro e penetrante, che fa della nostalgia il cardine per provare a emanciparsi dal mondo moderno e riportare la musica al centro delle attenzioni. Dissonante e gotico, dal forte piglio psichedelico She – The Void è una delle più gradevoli sorprese di questa prima parte dell’anno.
(These Hands Melt, 2024)
1. Black Beyond
2. Hate Without Form
3. Portrait
4. Creepy 31
5. Rope
6. Dead End
7. Cold Grey
8. Wild Fire
9. Mirror