Hear the Hour Nearing! è il debutto ufficiale sulla scena per i francesi Mòr (una delle tante incarnazioni del collettivo La Harelle) e avviene dopo quasi dieci anni dalla loro formazione. In questi dieci anni la band di Rouen ha lasciato traccia di sé con un demo nel 2015 e un live uscito in cassetta nel 2022 e adesso, dopo vari assestamenti di formazione, avviene questo esordio grazie a un’importante e storica etichetta qual è Les Acteurs de L’Ombre. Dando un’occhiata ai titoli e alla loro discografia colpisce e non poco il fatto che cinque delle nove canzoni contenute nell’album erano nella tracklist di Aequinoctium, il già citato demo del 2015 (altre tre sono sul live e solo una, “Sutcivni Los”, risulta quindi essere inedita). La proposta dei nostri verte su un ponderato equilibrio tra un black metal feroce e alcune, lo dico subito, più interessanti divagazioni in senso melodico e atmosferico. I gusti personali del recensore non vanno a inficiare comunque un giudizio generale buono sulla qualità del disco, considerando soprattutto il fatto che le canzoni sono state composte diversi anni fa.
I primi due pezzi, “The Vanishing of Matter” e “Eden”, hanno una struttura simile e fanno seguire a inizi arrembanti e aggressivi (che denotano una certa influenza di un certo modo europeo di fare thrash), a delle parti più riflessive ma intense e caratterizzate da uno spiccato gusto per la melodia. Si sentono nettamente tutti gli strumenti (certe volte il basso sembra persino un po’ alto) e fa piacere sentire un bel drumming, mai invadente e anzi sempre al servizio della canzone, con tiro e precisione. L’apertura del terzo pezzo, la strumentale “Third Path”, è leggermente più lento e cadenzato e questo permette all’ascoltatore di godere a fondo dei ricercati intrecci fra le due chitarre. Le soluzioni di questi duetti non sono niente di trascendentale dal punto di vista tecnico ma come spesso accade la semplicità del riffing permette di cogliere quanto si sia lavorato in sala prove e in arrangiamento. “The Apprentice”, la quarta traccia, rimane su ritmi simili a quelli del pezzo precedente e vengono alla mente i migliori Drudkh. “Cave of Shadows” è un altro brano strumentale (solo chitarra distorta) di tre minuti o poco più e qua sembra evidente l’influenza del Burzum di Filosofem. Si apre quindi quella che, a mio modestissimo avviso, risulta essere la parte più interessante di tutto l’album e il tutto viene battezzato dall’interessantissima “Letter of Loss”, brano molto più lungo della media generale degli altri pezzi e la cui seconda parte è una cavalcata granitica di pura bellezza e ricercata scelta melodica. I brani che compongono il trittico finale, ossia “Sulfur”, la già menzionata “Sutcivni Los” e “Smaragdina”, ripetono la struttura che abbiamo visto nella prima parte del disco ma si fanno ancora più godibili i ricercati intrecci di chitarre e basso (spesso portante nelle parti più riflessive) e quella che si conferma essere la validissima prestazione del batterista N.F.. È ancor più evidente in questo finale, quindi, quanto i Mòr si sentano a loro agio quando hanno modo di sviluppare le proprie idee riuscendo a non snaturare mai il pezzo alternando parti estremamente aggressive a mid-tempo intensi e caratterizzati da un gran trasporto emotivo.
Certo, qualcuno potrebbe affermare (anche chi scrive) che un po’ più di varietà, qualche linea melodica o voce pulita in più non guasterebbe ma, giustamente, i Mòr vanno avanti per la loro strada a testa bassa e tutta la loro determinazione ben traspare dai solchi del disco. Hear the Hour Nearing! è un album che di sicuro verrà apprezzato per chi ha nostalgia del black anni Novanta (ma anche del primo decennio del nuovo secolo), ma la ferocia che la band esprime e la cura degli arrangiamenti faranno godere anche tanti altri seguaci del metal estremo. Il disco si merita un bel 7 rotondo e convinto che avrebbe meritato mezzo punto in più se i brani non avessero già diversi anni sulle spalle. Va da sé che a questo punto attendiamo con ansia nuove canzoni dal quartetto di Rouen essendo già a conoscenza delle loro granitiche e coinvolgenti prestazioni live (se ne trova qualche traccia in rete, godetevele e magari speriamo in qualche loro calata oltre le Alpi).
(Les Acteurs de L’Ombre, 2024)
1. The Vanishing of Matter
2. Eden
3. Third Path
4. The Apprentice
5. Cave of Shadows
6. The Letter of Loss
7. Sulfur
8. Sutcivni Los
9. Smaragdina