Esce sotto la tedesca Breath:Sun:Bone:Blood lo split tra i baschi Nakkiga e i gli Arde, band dai membri provenienti da più parti d’Europa ma di stanza in Germania, un lavoro dalle qualità altalenanti catalogabile a somme linee come blackened crust.
In realtà è pane per i denti dei Nakkiga la parte più spiccatamente crust, o comunque di black metal feroce e senza compromessi, mentre gli Arde, autori di un unico pezzo da quindici minuti, continuano a muoversi nel sottobosco a loro caro del black metal atmosferico, cascadiano e catartico, pur non disdegnando anche loro parentesi di blackened hardcore. Il confronto tra i due gruppi però vede prevalere di gran lunga i secondi, che con un unico brano riescono a fornire un esaustivo spaccato della loro poetica musicale variegata e coinvolgente, mentre i baschi nelle loro tre canzoni non riescono a variare più di tanto la loro proposta, al punto che i tre momenti da loro offerti tendono ad assomigliarsi un po’ troppo nelle ritmiche e nelle melodie. Forse giusto la conclusiva “Errautsak” prova ad invertire la rotta con una parentesi centrale più riflessiva e pacata, che si evolve in sonorità nuove, maggiormente melodiche e affascinanti, prima di rientrare sui binari dei riff portanti. Uno spezzone questo che mette in luce caratteristiche interessanti dei Nakkiga, che andrebbero sviluppate ulteriormente. Gli Arde partono brumosi e atmosferici con la loro “Basalaar”, per poi crescere pian piano in pathos ed intensità con melodie lente, avvolgenti e ancestrali, con un alternarsi lento/veloce, vuoto/pieno che occupa un terzo del pezzo. Emerge poi il loro lato più sciamanico, una parentesi che occupa di fatto buona parte del brano e che, con il suo incedere tribale e catartico porta alla mente gli ottimi Sadhaka, prima di ritornare sui propri passi e concludere feroci e titanici sulla scia dei migliori Addaura e Downfall of Gaia. Di fatto non si sono poi discostati molto da quanto fatto nel loro precedente Ancestral Cult, ed è un bene vista la qualità di quel lavoro (che vi esortiamo a riscoprire se non lo conoscete!).
Lo split tra i Nakkiga e gli Arde acquista punti soprattutto grazie alla seconda delle due band: i baschi non riescono ad emergere più di tanto sfornando tre brani anche piacevoli se vogliamo, ma che peccano di varietà e coinvolgimento. Ciò non toglie che questo split sia per loro un utile mezzo per mettersi ancora più in mostra e farsi conoscere (nonostante la loro carriera sia, a ben guardare, abbastanza lunga e prolifica); solo complimenti e applausi invece per gli Arde, che si confermano come un progetto interessantissimo per chi ama le sonorità ed i gruppi descritti qualche paragrafo più sopra.
(Breath:Sun:Bone:Blood, 2023)
1. Denbora – Nakkiga
2. Æroak – Nakkiga
3. Errautsak – Nakkiga
4. Basalarr – Arde