
For the Love, the Death and the Poetry è l’ultima uscita a nome Nero Kane, forse il più noto progetto made in Italy che esplora i territori del folk oscuro contaminato da elementi psichedelici e atmosferici. L’album si concentra su temi esistenziali come l’amore, la morte e la solitudine, ma lo fa con un approccio che evita il dramma eccessivo, puntando piuttosto su una tensione emotiva più sottile, incentrata sulla malinconia più che al confronto con ciò che è esistenzialmente troppo più grande ed eterno dell’uomo stesso. Rispetto al precedente album di Nero Kane, Of Knowledge and Revelation, For the Love, the Death and the Poetry segna una certa evoluzione verso il lato più acustico e minimale del progetto. Le sonorità si fanno più acustiche e lineari, la produzione diviene più intima e meno affollata, indicando decisamente una direzione più raccolta e riflessiva. Non ci sono grandi esplosioni sonore o cambi di ritmo bruschi, ma una continuità emotiva che scorre quasi come un flusso costante di pensieri e riflessioni.
L’album mostra chiari riferimenti ad alcune figure del dark folk e del post-punk più influenti degli ultimi decenni. Chiaramente debitore della ripetitività ipnotica e delle atmosfere dense del folk apocalittico tipicamente Swans anni Novanta, il combo italiano mira a puntare più su introspettività e poesia (“As an Angel’s Voice”, “Mountain of Sin”, “The World Heedless of Our Pain”, “There is No End”). Alcuni passaggi invece ricordano Nico in Desertshore, per il minimalismo e la voce sospesa su tessuti sonori scarni (“Land of Nothing”, “Receive My Tears”, “Until the Light of Heaven Comes”). In altri momenti, il tono introspettivo e riflessivo può far pensare a un Nick Cave più raccolto e meditativo, dove la tensione emotiva emerge in maniera contenuta, senza grandi orchestrazioni drammatiche, ma piuttosto con un certo piglio blues (“My Pain Will Come Back to You”).
In generale, laddove musicalmente si rischia di essere troppo derivativi, Kane riesce ad agire con successo sui contenuti, in modo da assimilare queste influenze e a costruire un linguaggio proprio, centrato su introspezione e poetica. Questo dona all’intero lavoro un valore che va oltre la semplice somiglianza stilistica, offrendo una lettura interessante e personale dei temi trattati, a cavallo tra redenzione romantica e futilità dell’esistenza. Il maggior punto di forza di queste nove tracce è difatti nell’offrire un ascolto coerente per chi predilige la contemplazione e l’atmosfera, più che la dinamica sonora o la ricerca di nuove soluzioni nel genere. For the Love, the Death and the Poetry è in sintesi un’onesta fuga dalla realtà che non può lasciare indifferenti chi cerca spunti privi di fronzoli che riescano a trascendere le questioni più materiali, e forse anche trascurabili, di questi tempi.
(Subsound Records, 2025)
1. As an Angel Voice
2. My Pain Will Come Back to You
3. Unto Thee Oh Lord
4. Land of Nothing
5. Mountain of Sin
6. The World Heedless of Our Pain
7. Receive My Tears
8. There Is No End
9. Until the Light of Heaven Comes7.5


