I francesi Nesseria da quel grumo di hardcore, grindcore e black che erano, hanno, lavoro dopo lavoro, lentamente cambiato pelle. Cette Érosion De Nous-Mêmes, uscito in cd per Deadlight e in vinile per Throatruiner e Itawak, non è che l’istantanea che fotografa l’attuale stato del loro percorso artistico. Uno step che li vede più aperti a delle contaminazioni che non ti aspetti, ma che non stonano, e che potrebbero anche far storcere il naso a qualcuno.
Certo è che quando corrono sui loro classici binari non ce n’è per nessuno come ad esempio in “Forteresse”, e nella stupenda “Pris À La Gorge”, muscolosa e instancabile con delle felici sottotrame immote ed ossessive, indifferenti all’inferno che gli si scatena sotto. Post-hardcore e post-metal si affacciano invece sin dall’iniziale “On Prendra L’Habitude”, con la voce del nuovo innesto Dez pregevole, uno stupendo ingresso di neocrust, dei momenti più dilatati in cui fanno muro, rallentano e dipingono bei scenari per poi affrontare delle aperture alla Converge e un finale in cui sembra di viaggiare su un trattore. E sulla stessa scia si colloca la seguente “La Chasse Aux Écureuils” che, anche se con qualche movimento un po’ più fighettino in mezzo al brano e un inizio dal piglio screamo oriented, toglie il fiato con le sue atmosfere cupe e cavernose e che, pur nell’abbacinante oscurità d’insieme, riesce a diffondere qualche germe di speranza. “Dans L’Ombre Et Sans Visage” è invece più improntata su un austero black metal ed è un peccato che si perda un po’ nel finale. Il core delle contaminazioni però, oltre alla conclusiva titletrack dall’animo più votato al post-rock, si annida in una terna centrale di canzoni. Il blackened hardcore senza respiro di “St Peterburg”, teso e scuro, fa spazio ad una rarefazione delle atmosfere lasciando campo a uno shoegaze cupo e raggelante. Così anche in “Les Ruines” lo shoegaze maneggiato dai Nesseria, che qui ricorda molto il trattamento degli ultimi Title Fight, dà un sapore retrò al post-hardcore del brano, rendendolo aggraziato e fine, laddove l’attitudine resta comunque selvaggia e in your face. Infine l’elegante “À L’Usure”, una sorta di esperimento folk blackgaze.
Con Cette Érosion De Nous-Mêmes i Nesseria si sono concessi la possibilità di imboccare nuovi percorsi, o meglio di ripercorrere quelli già preesistenti al fine di arricchirli. Il risultato, sebbene si sia dovuto chiamare in causa fuori tempo massimo dell’inflazionato shoegaze, tutto sommato è soddisfacente e supera la prova, e anche se c’è qualcosa da perfezionare in termini di scrittura rimane un ottimo punto da cui ripartire in futuro.
(Deadlight, Throatruiner, Itawak, 2017)
1.On Prendra L’Habitude
2.La Chasse Aux Écureuils
3.Les Ruines
4.À L’Usure
5.St Petersburg
6.Forteresse
7.Pris À La Gorge
8.Dan L’Ombre Et Sans Visage
9.Cette Érosion De Nous-Même