La nostrana Avantgarde Music stavolta va ringraziata davvero: è grazie a questa etichetta se nei prossimi mesi troveremo ristampato il catalogo di Nest, duo guidato principalmente dall’Artista e grafico Aslak Tolonen e autore di un particolare folk ambient, atmosferico ed acustico dai tratti sciamanici e mistici. Il carattere distintivo di Nest è l’uso del Kantele, strumento finnico a corde che negli album della band ricopre il ruolo di protagonista principale, supportato da inserti ambient, di elettronica e talvolta anche chitarristici.
La prima riedizione che andiamo a riscoprire è in realtà la summa di due EP, Fabled Lore e Hidden Stream, pubblicati a cavallo dei primissimi anni del 2000 e che oggi vedranno la luce in un rinnovato formato fisico. Chi ha avuto modo di conoscere i Nostri con lo splendido Woodsmoke, ma anche con la sola “Last Vestige of Old Joy” (brano comparso in uno split con gli Agalloch) sa già cosa aspettarsi: sebbene si tratti dei due primi EP, la cifra stilistica dei finnici era già presente e ben riconoscibile. E per chi non li conosce? Immaginatevi questo scenario: fitti boschi incontaminati, magici nel loro essere così ombrosi e ovattati, nei quali si alternano dense nebbie, sprazzi di sole, o le prime gelate che rendono l’erba scricchiolante sotto il passo dell’uomo. Immaginatevi di percorrere queste foreste da soli, cercando la massima comunione con la Natura in tutte le sue realizzazioni, provando ad essere parte di quel mondo silvano e non solo un ospite di passaggio, e perdendovi nel frattempo, ad ogni passo, in un turbinio di pensieri, ricordi ed emozioni. Se siete alla ricerca di una colonna sonora per un viaggio di questo tipo è a Nest che dovete rivolgervi, senza indugi. E nello specifico caso di questa release (ma potremmo benissimo estendere la cosa anche alle altre opere a firma del duo) non ha senso andare a pescare un pezzo piuttosto che un altro: gli album di Nest funzionano come un tutt’uno, sanno esprimersi con forza maggiore se ascoltati tutti di un fiato, perdendocisi dentro. Le atmosfere sognanti, alle volte anche vagamente oscure e quasi dungeon synth dei Nostri, unite al cadenzato e argentino titillare del Kantele, fanno di qualsiasi disco dei finnici un viaggio a sé stante. Forse se dobbiamo trovare un lato negativo va ricercato in una certa monotonia delle strutture, figlia diretta della particolare proposta della band che, giocando fondamentalmente attorno a basi simili, può talvolta ricadere in costruzioni tra loro abbastanza vicine, e alla lunga magari, soprattutto per chi non è così avvezzo a queste sonorità, anche ripetitive. Ma non lo vediamo come un difetto in quanto, così come in altri generi, l’assommarsi di situazioni tra loro similari va a creare una sorta di stato di trance catartica che, in questo caso specifico, carica l’album di potenza maggiore.
L’andare incontro al caldo e all’estate forse non aiuterà, ma vi suggeriamo lo stesso di fare vostra questa uscita (così come le prossime) per avere una bella scorta da usare per la stagione più fredda e malinconica.
(Avantgarde Music, 2024)
1. Land Behind The Mist
2. Mink Twins
3. The Elk King’s Daughter
4. An Oaken Citadel
5. Enchantment For Few
6. Hideout
7. Harbinger Of A Greater Winter
8. Land Behind The Mist
9. An Oaken Citadel