È un progetto giovanissimo quello di Raffaele Galasso. Noircure, così si chiama, è una splendida opera di blackgaze fatto come si deve. Lo dico con certezza perché se all’ascolto risulta estremamente raggiante e rilassante, allora ha raggiunto l’obiettivo al cento per cento.
Il disco si intitola Kyrie e un titolo del genere non poteva essere più azzeccato perché la spiritualità religiosa è forte in queste note così luminescenti. Stilisticamente parlando siamo di fronte a un lavoro emotivamente molto potente, che fa della melodia la sua vera forza. Abbiamo pezzi come “Brumous” e la title track “Kyrie” che vantano chitarre celestiali, che possono ricordare in più di un’occasione le migliori composizioni di Klimt 1918 e Novembre. Oltretutto (con la speranza di non aver letto tra righe inesistenti) “Brumous” fa riferimento anche a sonorità contenute nel capolavoro dei Sonic Youth intitolato Dirty. Ma ovviamente è di un titolo blackgaze che si sta parlando quindi è impossibile se non indecente, non fare menzione della componente black di questo disco che si manifesta forte ed evocativa in un brano animoso quale è “Mirifical”. Potrei andare avanti in eterno, ma quello che mi stupisce e sotto certi aspetti conferma molti pensieri, è il fatto che questo disco sia stato fatto in solitaria. Uno di quei tanti lavori che non sono dischi, ma la rivelazione dell’immaginazione compositiva di un artista estremamente sensibile.
È un disco molto bello Kyrie, capace di emozionare e muovere qualcosa dentro l’ascoltatore. Non ce ne sono molti così, quindi godiamone il più possibile.
(Avantgarde Music, 2021)
1.Brumous
2.Rovi
3.Kyrie
4.Mirrifical
5.Petrichor
6.Halcyon
7.Endora