Le due band blackened hardcore Nomura e Nulla+ hanno da poco pubblicato uno split dal titolo Impronte/Lacrime (qui la recensione), coprodotto da The Triad Rec, Italian Extreme Underground, Nothing Left Records e Boned Factory. Abbiamo dunque colto l’occasione di porre loro qualche domanda.
Innanzitutto benvenuti su Grind On The Road! Come si sono formati i vostri rispettivi gruppi e come reputate di essere evoluti nel corso del tempo?
Nomura: Noi Nomura ci siamo formati nel 2015 da un’idea di Aldo e Valerio, l’intenzione era di suonare post-hardcore e ci siamo subito attivati per cercare un batterista. Miky entra subito a far parte del gruppo assieme a Roberto (ex bassista) e successivamente subentra Dave. Durante la fase compositiva le influenze di ciascun membro hanno giocato un ruolo determinante tanto da portarci a quelle che sono le sonorità di Inerte Affondare. Per esigenze personali Roberto è costretto ad abbandonare il progetto, Valerio passa al basso e Sebastiano, chiudendo definitivamente la line-up, influenza ancora una volta il sound del gruppo introducendo una vena metal/sludge.
Nulla+: I Nulla+ nascono nel 2014, come one man band di Paolo. Insieme a Riccardo, che registra la batteria e lo aiuta negli arrangiamenti fanno uscire dopo più di un anno di lavoro Stornelli Distopici. Il black metal norvegese più sporco e il punk hardcore italiano 80/90 dell’ondata ‘’Crass, not Clash’’ sono praticamente le uniche influenze presenti. La situazione però ci andava stretta così da metterci alla ricerca di altri componenti per completare la formazione, si aggiungono Claudio e Gabriele così da creare un vero e proprio gruppo. Il cambiamento è stato grande più dal punto di vista umano e organizzativo che compositivo, ma possiamo dire tranquillamente che per ora non ci sono state grosse evoluzioni, ci siamo tenuti sulla falsariga di Stornelli Distopici.
Come descrivereste Impronte/Lacrime in poche parole e che cosa significa per voi?
Nomura: Per noi è stata un’occasione di sperimentare per la prima volta cosa vuol dire collaborare con un altro gruppo e unire le forze per la riuscita di un disco.
Nulla+: Una manata in faccia che ti fa piangere quando vedi l’impronta che ti ha lasciato sul viso allo specchio. A parte gli scherzi, è un piccolo contenitore di emozioni non positive ma comunque terapeutiche e per noi è stata la rampa di lancio della nuova formazione.
In che modo è nata la vostra collaborazione e, nello specifico, l’idea di creare uno split album?
Nomura: L’idea è partita da Paolo dei Nulla+ che ci ha contattato tramite mail proponendoci la collaborazione per uno split. Siamo stati felici di partecipare a questo progetto e unire le forze per produrre quello che è Impronte/Lacrime.
Nulla+: Inizialmente lo split era previsto con i fiorentini Loia che ci sembrava veramente il connubio perfetto, ma purtroppo per vari problemi non si è potuto fare più niente. Subito abbiamo pensato ai Nomura, volevamo farlo con qualcuno che cantasse in italiano e con una proposta musicale che ci piacesse, abbiamo visto che era un po’ che non facevano uscire nulla e… una mail e un click e il gioco è fatto.
Cosa apprezzate a livello musicale e personale dell’altra band?
Nomura: Siamo rimasti molto colpiti dall’impatto aggressivo di Stornelli Distopici e piacevolmente impressionato dal lato umano dei Nulla+. Di conseguenza è stato per noi un piacere combinare queste due realtà underground, anche se con background differenti.
Nulla+: Inerte Affondare ci era piaciuto molto: potente, cattivo ma allo stesso tempo melodico senza far venire il diabete. I ragazzi sanno il fatto loro e sono coesi in maniera invidiabile, cosa che si riflette in maniera estremamente positiva sulle loro composizioni. Dal punto di vista umano ci siamo trovati benissimo, nell’organizzazione generale la distanza si è fatta sentire a volte ma il risultato lo abbiamo portato a casa insieme. Nomura brava gente!
Sentite adeguato l’accostamento tra black e hardcore in riferimento alla vostra musica? Se sì, perché? Se no, come vi descrivereste altrimenti?
Nomura: Come detto in precedenza, l’idea alla base della nostra musica è quella di unire black metal e hardcore, tuttavia, attraverso i nostri differenti ascolti personali, cerchiamo di apportare influenze dal mondo della musica estrema e non senza fossilizzarci su un genere preciso.
Nulla+: Sicuramente si, è innegabile sentire in tutto quello fatto finora la presenza dominante di questi due generi musicali. Facciamo tutto noi da ogni punto di vista al 100% e quindi un po’ per amore un po’ per forza il nostro suono lo-fi è quello che ben più si sposa con queste sonorità.
Esiste uno spettro di influenze musicali alla base dei vostri progetti musicali? Se sì, tale spettro è abbastanza unitario/omogeneo, o avete preferenze alquanto differenti?
Nomura: No, non ne esiste uno per presa di posizione, ma in fin dei conti è come se fosse così, dal momento in cui abbiamo più o meno tutti gli stessi gusti.
Nulla+: Partiamo dal presupposto che siamo in primis appassionati di musica. Tutti noi ne ascoltiamo un sacco di generi completamente diversi tra loro e negli anni siamo stati tutti a molti concerti metal, punk ma anche a rave, serate di musica elettronica/dance e non per forza di nicchia o reggae. I nostri ascolti e le nostre preferenze non sono omogenee, questo è poco ma sicuro, ma seguiamo un percorso comune che però può cambiare in ogni momento.
Per assurdo, se poteste acquistare un solo album nella vita di quelli ascoltati fino ad ora, quale sarebbe?
Nomura: È un po’ difficile selezionarne solamente uno, ne rimarrebbero fuori troppi, ma ci proviamo.
Aldo: Envy – Insomniac Doze
Valerio: Marnero – Il Sopravvissuto
Miky: Oathbreaker – Rheia
Sebastiano: Neurosis – A Sun That Never Sets
Dave: Isis – Panopticon
Tuttavia, se dovessimo trovarci tutti insieme in un’isola deserta, ci porteremmo sicuramente la discografia degli Squallor.
Nulla+: Anche noi come i nostri esimi colleghi proviamo con difficoltà a rispondervi come meglio possiamo:
Paolo: Litfiba – 17 Re
Gabriele: Ufomammut – Idolum
Riccardo: Hit Mania Dance Estate 1998
Claudio: Huey Lewis and the News – Sports
Qual è la vostra opinione in merito all’attuale scena musicale underground italiana?
Nomura: Negli ultimi anni, la scena underground italiana sta prosperando molto bene, e può vantare anche qualche nome a livello internazionale. A testimonianza di ciò, anche festival underground molto importanti organizzati su tutto il territorio nazionale sono in continuo aumento.
Nulla+: Ottima, non vorremo sembrare dei leccatori di palle ma secondo me non c’è stato momento più variegato e bello per l’underground italiano, sarà che ormai con internet e le varie piattaforme presenti puoi conoscere anche il gruppo più sconosciuto, tipo noi. Ma allo stesso tempo pensiamo che Internet renda il tutto anche molto ingannevole ed estremamente ‘’narcisistico’’. Vai a concerti dove vedi sempre più o meno le stesse facce quando in realtà in rete il seguito sembra di molto molto superiore alla situazione dal vivo e vedi gruppi o artisti underground che si atteggiano con pose di facciata in cui viene data all’apparenza molta più importanza della sostanza, questo va bene per il mainstream ma non per l’underground nudo e crudo. Ma dopotutto di marketing noi non ci capiamo niente e forse questi atteggiamenti pagano alla fine.
Quali sono i vostri progetti futuri, in quanto ad album e tour?
Nomura: Al momento siamo alle prese con la stesura del nostro primo full lenght, che ci sta richiedendo molto tempo e molta concentrazione. Speriamo di farlo uscire entro l’anno. Dopodiché potremmo dedicarci all’attività live, magari organizzando tour in Italia e all’estero.
Nulla+: Non abbiamo dei reali programmi e come ci piace sottolineare un arrugginito e inglorioso senso del fallimento ci circonda da quando il progetto è iniziato. Con molta lentezza stiamo scrivendo materiale nuovo e probabilmente faremo un altro split avendo avuto qualche proposta ma il come e il quando attualmente non lo sappiamo.
Grazie per la vostra pazienza ragazzi! A voi l’ultima parola, salutate come preferite!
Nomura: Ciao a tutti, la v’lit la carn ammocc, crëud?
Nulla+: Un grandissimo ringraziamento a Grind On The Road per lo spazio dedicatoci, e a chi legge questa intervista non vediamo l’ora di deludervi e rompervi i coglioni di nuovo!