
Chissà se qualcuno di voi ha mai sentito parlare dei NonToccateMiranda. Se come me avete avuto la fortuna/sfortuna di nascere nel Salento, e di avere un’età compresa tra i trenta e i quarant’anni, probabilmente la risposta alla domanda è sì. Se la vostra adolescenza è stata costellata di pulsioni metal o hardcore, se avete partecipato almeno una volta a quei concerti improvvisatissimi in campagna o avete contribuito al passaparola di dischi e produzioni, ricorderete che i NonToccateMiranda sono stati un vero e proprio fulmine a ciel sereno per quel territorio. Senza nulla togliere ad altre importantissime formazioni salentine, o pugliesi in generale, i Nostri si sono distinti fin da subito per i connotati più post-hardcore e per il respiro più internazionale della loro proposta.
Come un Grande Antico di Lovecraft, risorge da uno spazio remoto e dimenticato We Were Mountains, secondo album della band. Il disco non è mai stato pubblicato e dopo ben diciotto anni è stato riportato alla luce da un incantesimo lanciato degli stregoni di Ivar Records, allo scopo di dare giustizia ad un’attitudine e ad un lavoro che appare estremamente sincero, oggi come allora. L’energia cinetica profusa da We Were Mountains è palpabile sotto ogni aspetto, dalle chitarre taglienti alla sezione ritmica serratissima. Ovviamente anche la sezione vocale porta il suo contributo tutt’altro che trascurabile, in prestazioni ottime come l’opener “Sarajevo is the end”, “Face, Accents, Words, Meanings” e la conclusiva “The stage Is Clear Now”. A questo si aggiungono come detto progressioni post-hardcore di fattura elevatissima; chiudendo gli occhi non si sente molta differenza tra questo talento e quello di band molto più blasonate o che hanno avuto un impatto maggiore sulla scena. Viene quasi da pensare se, in un contesto diverso o con un pizzico di fortuna in più, le sterzate hardcore di “When people press play (revolution anthem)” o di “We dance together, We stand together” non potessero essere ascoltate e apprezzate da persone lontanissime.
Giocando a fare un po’ di retrospettiva, non stupisce che i membri dei NonToccateMiranda abbiano continuato a fare musica anche dopo lo scioglimento della band, dando vita a progetti molto importanti per il Sud Italia come Cast Thy Eyes e Torba. Probabilmente quando c’è un fuoco particolare che brucia dentro di sé, spegnerlo è quasi impossibile. Proprio per questo glorificare a dovere i NonToccateMiranda con questa pubblicazione “perduta” è stata una bellissima idea, anche solo per non dimenticare quanta ispirazione e creatività abbiano portato alla musica pesante salentina. Fatevi un regalo e ascoltate We Were Mountains, è come rovistare in uno scatolone e trovare una fotografia mai vista di un parente lontano. Per ora non si parla di reunion, ma mai dire mai.
(Ivar Records, 2025)
1. Sarajevo is the end
2. When people press play (revolution anthem)
3. Digging and Building
4. We dance together, We stand together
5. Face, Accents, Words, Meanings
6. The Golden Section
7. The Bridge and The River (Mostar lost beauty)
8. The Pathetic efforts to Explain
9. The stage is Clear Now


