I Novere sono una creatura piuttosto interessante nell’affollatissimo sottobosco del post-metal. Il quartetto londinese esordisce con Nothing Stays Hidden In Daylight, quattro pezzi che dosano in maniera saggia influenze che vanno dagli Isis ai Cult of Luna passando per i Tool e gli A Perfect Circle, per una mezzora abbondante di saliscendi emozionanti e mai banali.
I Novere sanno quando possono premere sul pedale delle emozioni e quando invece lasciar decantare il tutto, lasciar ribollire la furia prima che essa possa esplodere incontrollata: riescono a bilanciare la formula grazie a parentesi sospese e enigmatiche tanto care alle band di Keenan e soci, che in maniera spiraliforme e asfissiante crescono e si addensano, facendosi via via sempre più muscolari e quadrate. Il tutto è reso ancor più coinvolgente dal ricorso a un doppio uso di voci in clean e growl/scream, entrambi magari non così originali (il pulito soprattutto, talvolta davvero ispirato dal vocalist dei Tool) ma che fanno il loro compito in maniera egregia. Le incursioni in territori più “matematici” e quasi progressive (di nuovo i Tool) non sono rare, si veda per esempio quanto accade intorno ai cinque minuti di “Aphelion” e sono una variante felice e azzeccata alla classica costruzione “post-” comunque ben presente in Nothing Stays Hidden In Daylight, e anche in questo caso usata con gran maestria. I Novere hanno studiato molto, e si vede: il loro lavoro cita un gran numero di gruppi che afferiscono in maniera più o meno diretta al filone del post-metal, incluse le sue digressioni nel post-hc, nel blackened hardcore e, se vogliamo, nel mathcore: il risultato è qualcosa di affascinante, a tratti intimo e mantrico, a tratti feroce e travolgente, ma mai banale e scontato. “Danse Macabre”, terzo brano in scaletta, è quello che ci ha conquistato per primo e che alla fine ci è servito a comprendere la proposta dei Nostri, nonostante di fatto parli una lingua piuttosto diversa dai restanti pezzi. Si tratta di una tensione che rimane sempre sottopelle, che non esplode mai realmente, una canzone totalmente in pulito (quasi una ballata se vogliamo) enigmatica e piena di pathos, che in qualche modo ci ha però aperto al mondo dei Novere. Grazie a questa traccia siamo stati infatti in grado di apprezzare pienamente anche “Hydra”, la già citata “Aphelion” e la conclusiva “Cromlech”, probabilmente la più drammatica, complessa ed apocalittica di tutto il lotto.
Ci sono piaciuti i Novere? Sì, assolutamente. Nothing Stays Hidden In Daylight ha bisogno di qualche ascolto per essere capito, vi avvisiamo: inizialmente ci si può sentire un po’ persi nelle labirintiche trame del quartetto, è richiesta un po’ di concentrazione per lasciarsi trascinare in maniera razionale dalla marea emotiva con la quale questi ragazzi ci investono, ma ne vale la pena fidatevi. E anzi, ce li immaginiamo quasi a suonare questi brani dal vivo, una dimensione che sicuramente si adatta ancor di più alla proposta dei Novere, che già così, lo ripetiamo, è davvero ottima.
(Trepanation Recordings, 2023)
1. Hydra
2. Aphelion
3. Danse Macabre
4. Cromlech