Dopo un EP e due split, Prima che tutto bruci è il primo full lentgh degli Øjne, gruppo milanese attivo dal 2011. La formazione ha da poco cambiato cantante e condividerà il palco con Storm{O} e Radura il 24 febbraio al CoX 18 (Milano) dopo tre anni di assenza dal palco. Il concept album raccoglie in sé l’eredità del panorama post-hardcore e screamo, a partire da gruppi come Suis La Lune e Goodtime Boys. Fondante è anche l’esperienza dei La Dispute, soprattutto a livello testuale, narrativo.
Il tema su cui si fonda il disco è quello della violenza, rappresentata dalla metafora del coltello, interpretata e descritta da Jacopo (batteria) e Alessandro (chitarra). Esso appare costantemente come un filo conduttore che lega circolarmente ogni canzone, in modo coerente e inequivocabile. La pressione del coltello in “Tredici” rappresenta la presa di coscienza della perdita di innocenza. Nella seconda canzone, “Ogni Inverno”, il coltello diviene ancora più pesante a causa del desiderio di vendetta dopo aver assistito ad un episodio violento. Questo desiderio, però, fa sprofondare il protagonista nell’incertezza e nella paura, al punto da sperare di poter “sentire le tasche leggere”, fino ad una progressiva perdita di sé, descritta in “Sull’Altro Lato Del Fiume”. Compiuta la vendetta il coltello non è più necessario, esso viene gettato nel lavandino ad arrugginirsi, le tasche si alleggeriscono e il protagonista ritrova la sua innocenza. Il cerchio della narrazione si chiude così con “Epilogo”.
Musicalmente l’album si rivela essere magistralmente costruito, fluido negli stacchi e nei passaggi. Muri di suono tipicamente hardcore si contrappongo e si fondono a momenti melodici puliti su cui si poggia uno screamo saldo. Il caos si intreccia all’ordine, creando uno spazio musicale astratto, composto di ricordi e confessioni. L’introspezione si palesa a cominciare dalla chitarra clean che accompagna la voce fino agli ultimi minuti del disco, divenendo l’elemento portante intorno al quale si costruisce l’intero concept. Gli Øjne non smentiscono la scena hardcore italiana e, anzi, la rinforzano ulteriormente, collocandosi con questo album grondante di personalità e di determinazione ai vertici della stessa.
(Dreamingorrila Rec, Not So Happy Records, 2017)
1. Tredici
2. Ogni inverno
3. Nel migliore dei mondi possibili
4. Sull’altro lato del fiume
5. Kalieaswari
6. Lo schema di propp
7. Epilogo
8. Dall’altra parte del mare