Dopo due anni dedicati a fortunati tour ecco tornare alla carica i finlandesi Omnium Gatherum con un nuovo disco intitolato Grey Heavens, che mantiene in auge la linea stilistica intrapresa con Beyond e conferma il nuovo stile della band, fortemente legato a melodie diluite ed evocative e richiami alla fredde atmosfere dei paesaggi nordici (abbiamo già avuto modo di parlarne con Markus Vanhala, trovate l’intervista qui).
Si parte con “The Pit”, brano piuttosto dinamico caratterizzato da riff armonici, midtempos dal taglio classico ed un refrain di facile presa; il pezzo è ben sostenuto da un drumming decisamente energico ed incalzante ed è caratterizzato da una struttura che richiama in parte l’operato dei maestri Dark Tranquillity. “Frontiers” mette in risalto il lato più melodico della band, affidandosi ad un uso piuttosto massiccio delle tastiere, oltre che a ritornelli ariosi e riff piuttosto edulcorati capaci di creare un’atmosfera sognante. Da questo momento in poi Grey Heavens si mantiene principalmente su questi toni “allegri”, pur conservando sempre un certo equilibrio tra aggressività e melodia: ne sono la prova “Rejuvenate!” e ”Foundation”. Con “The Great Liberation”, uno degli episodi migliori dell’intero disco, la band pare raggiungere la completezza del proprio songwriting, dando vita ad un brano completo sotto tutti i punti di vista, che apre con tastiere pompose unite ad un riffing piuttosto dinamico, un paio di guitar-solos piazzati al punto giusto e l’aggiunta di qualche spunto epico che rafforza l’atmosfera venutasi a creare durante l’ascolto del disco. La chiusura viene affidata alla doppietta composta dalla title-track, completamente strumentale ed introspettiva, alla quale segue “Storm Front” brano energico e tirato come la prima traccia che riporta in auge suoni più aggressivi ed una maggiore velocità esecutiva.
Volendo riassumere Grey Heavens in poche parole possiamo definirlo un disco maturo e completo, a tratti un po’ troppo edulcorato, di facile presa ma di non semplice comprensione; solo dopo alcuni ascolti, infatti, si riusciranno ad apprezzare completamente tutte le sue sfaccettature. Parliamo nel complesso di un buon disco, che non deluderà i fans degli Omnium Gatherum.
(Lifeforce Records, 2016)
1. The Pit
2. Skyline
3. Frontiers
4. Majesty and Silence
5. Rejuvenate!
6. Foundation
7. The Great Liberation
8. Ophidian Sunrise
9. These Grey Heaven (strumentale)
10. Storm Front7.0