Enorme azzardo quello di proporsi nel 2019 con un disco come questo, eppure gli inglesi Osmium Guillotine ci provano comunque. Attivo da parecchi anni, il combo europeo pubblica il nuovo album A Million To One, un concentrato di heavy metal old school, punk e proto metal sconfinante nel doom più grezzo a cavallo tra la fine degli anni 70’ e i primi 80’.
Un prodotto che fa tornare indietro nel tempo, un periodo pieno sì di pregi ma anche di difetti e purtroppo la band vorrebbe cercare di riportare alla mente i fasti di un tempo ma senza averne l’abilità e nemmeno la voglia di attualizzarli o metterci un minimo di impronta personale.
Un altro dei grossi problemi presenti è il non avere un’idea chiara. Si trova di tutto, sia esso punk & roll (“He Played Rock’n’Roll”, occhio alle citazioni nelle lyrics), proto doom/heavy metal (“A Milion to One” con un intermezzo simil satanico decisamente fantozziano) ed un generale heavy metal classico molto british pieno di chitarre veloci ed assolo fulminanti (“Through the Black Mirror”, “Paradox” o anche “Slay The Guillotar”) ma anche una ballad acustica “Metal Man” che pare buttata lì a caso seppure sia comunque godibile nonostante i troppi assoli. Se sulla carta le premesse paiono discrete quando si ascoltano le tracce vengono fuori tutti i limiti del gruppo. La composizione non esiste, dato che è un minestrone di cose sentite e risentite sia nei riff che nelle linee vocali che nei ritornelli. Il resto è decisamente insipido e piatto come la discreta “Paradox” o la punkeggiante “Only Famous (When You’re Dead)” e c’è una batteria fin troppo elementare senza pathos con un’energia pari a zero.
A Million To One è un disco che è destinato a sparire in fretta dalla testa e purtroppo anche dalla scena dato il suo essere banale. È povero in tutto e potrebbe piacere unicamente ai fanatici metaller vecchia scuola, ma per il resto non c’è nulla che convinca.
(Roxeavy Music, 2019)
1. A Million to One
2. He Played Rock’n Roll
3. Through the Black Mirror
4. Slay the Guillotar
5. Paradox
6. Metal Man
7. The Demon Within
8. Only Famous (When You’re Dead)