Da ciò che emerge dall’ultima fatica discografica dei Palmer si è indotti a pensare che il quartetto svizzero abbia studiato bene il manuale del perfetto post metaller (sia concesso il termine). Surrounding The Void, questo il nome del loro nuovo disco, contornato da un intrigante copertina, vorrebbe inglobare personalità e molteplici elementi musicali, tuttavia, va detto chiaramente, inciampa e cade inesorabilmente nel vortice creato dalla stessa band. Il post-metal presentato, seppur ben suonato, è immerso nei clichés fino al collo, denotando una notevole mancanza di carattere.
Eppure la traccia iniziale lascerebbe ben sperare. “Home Is Where I Lead You” contiene vocals ruggenti (che ricordano molto i Converge), chitarre possenti ed intermezzi strumentali nei quali spicca una sezione ritmica di assoluto rilievo. Mettendo le cose in chiaro, la padronanza strumentale è ben presente ma manca tutto ciò che serve per far brillare un album. Non bastano i saliscendi emotivo-melodici tanto cari agli Isis per dimostrare il proprio valore nello sterminato calderone del post-metal (si ascoltino “Misery” e “Fate_Hope”) e nemmeno le detonazioni apocalittiche alla Cult Of Luna (“Divergent”, ad esempio). Un problema generale è la lunghezza eccessiva dei brani, che, oltre a ripetersi, tendono ad allungare il brodo inutilmente con effetti e rumori vari.
A metà disco compare anche la traccia “Artein”, che contiene un mood più jazzato ed etereo, pieno di melodie sognanti, ma che stona parecchio nel contesto del disco. La finale “Implosion”, poi, è un maldestro tentativo di rendere il sound più vario: il risultato reale è solo tanta noia.
Non si capisce come mai una band attiva da così tanti anni sia ancora tanto sottomessa alle proprie influenze. Bersaglio decisamente mancato.
(Czar Of Revelations, 2017)
1. Home Is Where I Lead You
2. Misery
3. Divergent
4. Artein
5. Digital Individual
6. Fate_Hope
7. Importunity
8. Rising
9. Implosion