L’autore di questo scritto ha sempre ritenuto che la vera forza di Panopticon, al secolo Austin Lunn, risiedesse non tanto nella sua particolare interpretazione di black metal a stelle e strisce, quanto nel suo animo folk ben radicato nel tessuto statunitense. Un lavoro come The Scars of Man on the Once Nameless Wilderness, Part 2 è pertanto ritenuto il più fulgido esempio della poetica acustica dell’Artista, e la notizia che in questo 2025 sarebbe uscito un nuovo album esclusivamente dedicato al lato folk ci ha messo in trepidante attesa.
Laurentian Blue di fatto conferma quanto di buono già sentito ma, a parer nostro, ha una carica emotiva inferiore. Ci sono voluti tanti, troppi ascolti, in ogni possibile momento della giornata, eppure il disco non è mai riuscito a prendere veramente piede nel nostro cuore: al netto che, mai come in questo caso, la componente personale e soggettiva si fa sentire con forza, riteniamo questo album inferiore al già citato The Scars of Man on the Once Nameless Wilderness, Part 2, che paradossalmente viene additato da qualcuno come un mero esercizio di stile quando, a parer nostro, si tratta dell’esatto opposto. Laurentian Blue non ci è parso scritto con il cuore in mano, se non a tratti (e vedremo tra poco quali). Non ha suscitato nella nostra mente le immagini seppiate e calde, incredibilmente malinconiche e nostalgiche, che invece ha saputo produrre l’album del 2018. Si è trascinato un po’ troppo forse, si è autocompiaciuto osservando agresti tramonti tardo-estivi seduto su un dondolo, mentre l’altro nostro metro di giudizio andava a scavare nei ricordi, nelle malinconie e nelle cose che non ci sono più. Ma lo ripetiamo (e non sarà l’ultima volta), la natura di questo lavoro è quanto mai soggettiva e può colpire in modi inaspettati e diversissimi. Per quanto ci riguarda la parte migliore del lavoro è quella iniziale/centrale, comprendente brani come “The Poetry in Road Kill”, “Ever North (Laurentian Blue)”, “Dialogue (I Want to be Alone)” e “Flowers in the Ditch”, più “This mortal Coil is Rusted” posizionata però nella parte finale dell’opera. In questi pezzi si percepisce la dolce e particolare malinconia che Lunn sa trasmettere solo con il solo ricorso a violino, banjo, mandolino, basso e chitarra. La rievocazione di mostri sacri della cultura musicale country folk/roots statunitense è fortissima in questi pezzi, che vengono interpretati da Lunn con maestria e onestà, e l’effetto finale è oggettivamente coinvolgente. La descrizione che accompagna il disco ci avverte che i brani sono stati composti durante le sessioni di …And Again Into the Light, in seguito modificati, cesellati e riarrangiati per arrivare alla natura attuale: a ben ascoltare riducendo alcuni dei momenti presenti nel lavoro del 2021 al loro scheletro più acustico possiamo rintracciare le sonorità calde ma meste che ritroviamo anche nelle canzoni sopra citate, a conferma che si tratta di una componente vitale e basilare della poetica del Nostro. Non ci hanno invece colpito particolarmente episodi che flirtano ora con il blues (“An Argument with God”), ora con il country più movimentato (“Irony and Actuallity”) o che vanno a recuperare idee, sonorità o semplicemente strutture meno ispirate delle altre (“Broken Bars” e “Ely in the Dark”), ma il tutto è comunque controbilanciato dai momenti più poetici già elencati sopra.
Non è assolutamente un passo falso questo Laurentian Blue, a parer nostro però è un momento di stasi, se non un passo indietro, rispetto a certe cose di Panopticon già sentite ed apprezzate. Il cuore di Lunn è ancora qui, così come i suoi demoni e l’amore per la Natura e per la sua Terra, ma stavolta si è perso un po’ di ardore, di poesia. Ma a Austin Lunn si perdona tutto: è uno di quegli Artisti “amici”, che quando parlano (cantano nel suo caso), o scrivono, ti sembra di averli lì, accanto a te, umani come te, semplici, genuini e di cuore, e questo ci basta per avere, se non altro, un’enorme stima nei confronti del suo operato.
(Nordvis Produktion, 2025)
1. A Liberation Song
2. The Poetry in Road Kill
3. Ever North (Laurentian Blue)
4. Dialogue (I Want to be Alone)
5. Flowers in the Ditch
6. An Argument with God
7. Irony and Actuallity
8. Down along the Border
9. This mortal Coil is Rusted
10. Broken Bars
11. Ely in the Dark