Non tutti magari se lo ricordano ma pochi anni fa uscì quel piccolo gioiellino chiamato The World Is A Rabbit Hole, disco che dimostrava come il duo chiamato Pil & Bue (composto dal musicista/cantante Petter Carlsen e dal batterista Gøran Johansen) avesse raggiunto una notevole maturità riuscendo a combinare sfumature dure ed una spiccata componente melodica. Esce dunque il seguito sotto il nome di Special Agents, un disco dedicato agli “eroi sociali” di tutti i giorni e che si pone l’obiettivo di bissare il suo predecessore con un mix sempre più robusto di influenze come Deftones, Queens Of The Stone Age o anche i Metallica post-Black Album.
Bisogna dire che l’inizio di “Change Your Mind” è deflagrante al punto giusto. La cattiveria viene amplificata parecchio senza ritegno e ne sono prova i deflagranti riffs di chitarra dal sapore metal ben sorretti da una robusta batteria e dalle vocals micidiali. Proseguendo con le tracce comincia però ad insinuarsi un senso di ripetitività o comunque di non appagamento. L’assalto grezzo di “You Are the Universe”, con i suoi intermezzi stoner rock lisergici, non sorprende del tutto e meglio non va con la pallida title-track, “Special Agents” che si rivela troppo simile agli altri pezzi. “End Credits” è una sorta di intermezzo fumoso che prepara il terreno per la melodica “When You Wake Up, Do You Stop Dreaming” che vede un’eccellente prova vocale ma che si rivela priva di quella scintilla che farebbe elevare il brano. Anche le bordate nuovamente metal di “Slave vs. Master” non bastano a togliere di dosso quella sensazione di déjà vu che opprime l’album ma fortunatamente arrivano due piccole perle a risollevare la situazione. La prima, “Next Morning There Was yet a New World”, con le sue melodie allungate richiama gli Anathema del periodo art rock mettendoci però delle dinamiche che rendono il pezzo sia sporco che vario allo stesso tempo. La seconda sorpresa è la finale “Never Stop (part 1)”, anch’essa sfiziosa con diversi dettagli, un guitarwok elaborato e delle efficaci esplosioni epiche. È un peccato che quell’aria di freschezza che permeava il disco precedente sia venuta meno ed il risultato è un lavoro scontato che lascia un notevole amaro in bocca all’ascoltatore più navigato specie anche perché le aspettative erano decisamente alte.
Album troppo di mestiere con pochi picchi che risente di una scarsa ispirazione. Buono ma non imprescindibile.
(Indie Recordings, 2023)
1. Change Your Mind
2. You Are the Universe
3. Special Agents
4. End Credits
5. When You Wake Up, Do You Stop Dreaming
6. Next Morning There Was yet a New World
7. Slave vs. Master
8. Never Stop (part 1)