Sono passati cinque anni dal loro debutto del 2020 Raya (Consouling Sounds). Cinque anni in cui il trio belga ha lavorato con estrema attenzione, cercando di riuscire a realizzare quanto aveva in mente. Ne è uscito Abur, un album molto interessante che non poteva che essere pubblicato dalla berlinese Pelagic Records, etichetta che nel recente 2024 ha sfornato lavori di primissima qualità, mai troppo di frequente e mai sovrapponibili, di cui abbiamo spesso parlato anche noi di GOTR.
Rispetto all’esordio, pur mantenendo di base un sound quasi “tribalistico”, i Pothamus riescono a ampliare la gamma sonora di cui dispongono. Anche grazie a strumenti atipici come il drone indiano Surpeti, introduzione azzeccatissima che permette loro di sperimentare nuove soluzioni sonore, dilatando ulteriormente il suono. Concettualmente il disco si rifà all’idea che dal caos possa nascere una forza creativa che aiuti a liberarsi da credenze e costrutti sociali. Ragion per cui Abur non può che caratterizzarsi per uno spiccato approccio metafisico, opprimente e ritualistico. Un album che riparte esattamente dove Raya si era interrotto. Andando però, come detto, ad aumentare il carico emotivo della proposta del trio. È come se fossimo di fronte ad un mantra esoterico che si appoggia su una base quasi sludge. Con il risultato di andare davvero a cercare nel profondo, in cerca della sacralità più pura.
Rispetto a molte altre realtà i Pothamus mettono al centro della loro musica la componente esoterico-meditativa di stampo filosofico, strizzando l’occhio a un certo modo di pensare la vita tipico delle filosofie orientali volte all’unione tra corpo e spirito. Il loro è un viaggio catartico che guarda a come abbandonare l’ordinarietà del quotidiano, sempre più distante dal nostro io più interiore che stiamo smarrendo. Un percorso intimista che si concretizza intorno a una musicalità quasi trance e messianica, che dal vivo riesce a trovare la sua dimensione migliore, grazie ad una rivisitazione dei brani che vanno ad assumere ogni volta dimensioni e significati differenti, in una catarsi sonora reale, e quasi tangibile. Ascoltare un loro album significa realmente abbandonarsi ad un’esperienza totalizzante, di immersione psicofisica. Un qualcosa che trascende la musica per come la conosciamo. Un album che connette le nostre anime più distanti guardando all’unione spirituale.
(Pelagic Records, 2025)
1. Zhikarta
2. Ravus
3. De-varium
4. Savartuum Avur
5. Ykavus
6. Abur