Nati nel 2017, uniti dalla passione per le forme più crude ed estreme di musica (i membri possono vantare esperienze con gruppi del calibro di Kürøishi, Nistikko, Dumathoin e Akma), i Qwälen sono un gruppo black metal finlandese proveniente dalla zona di Oulu/Helsinki. Tutti i componenti della band affondano le proprie radici nella scena punk e uniscono questo bagaglio culturale con il black metal più tradizionale, infatti, come dischiarato dalla band, le loro maggiori influenze sono Darkthrone, Nifelheim, Bathory e Terveet Kädet. Dopo un demo del 2018, finalmente giungono all’esordio con questo Unohdan Sinut, album che verrà pubblicato il 19 febbraio dalla nostrana Time To Kill Records, etichetta attiva nell’ambito del metal estremo italiano e non, sempre alla ricerca di band originali dal punto di vista stilistico. Il genera proposto dai nostri è quindi un black metal senza fronzoli, che strizza l’occhio al thrash e al punk/crust, trattando nelle proprie canzoni temi più vicini all’analisi interiore che ai soliti riferimenti anti-religiosi.
Il disco si apre con “Pimeä Tila”, uno schiaffone vero e proprio che ci viene mollato in pieno volto con un blast beat furente ed una voce strillata all’inverosimile, rallentando poi su tempi più cadenzati, in un mix di black e crust molto gustoso; secondo brano dell’album è “Polku”, in cui si alternano sapientemente momenti prettamente black metal e momenti black/thrash. La terza traccia è “Hän Ei Tule Koskaan”, introdotta da un giro di basso dal sapore punk; qui i Qwälen decidono di rallentare, in favore di un mid-tempo che ricorda molto i già citati Darkthrone, con aperture melodiche inaspettate, che la rendono uno degli episodi migliori del disco. Una batteria incalzante ci introduce al quarto brano, “Rituaali”, in cui la furia tipica del black/thrash va a braccetto con riff melodici di matrice punk; la quinta canzone è Viekää Minut Pois, tipicamente black metal dall’inizio alla fine, con riff glaciali e blast-beat dirompenti. Il grido straziato di Eetu ci comunica che siamo arrivati al brano che dà il titolo all’album, vera e propria gemma nera, dove le influenze del gruppo si fondono perfettamente in un insieme di black metal (con riff ricordanti la scuola svedese), black/thrash e punk/crust che la rendono unica nel genere. Infine ecco “Temppeli”, dove, come per il pezzo appena descritto, i Qwälen ci danno dimostrazione di quali siano le proprie influenze, unendole in un black/crust tagliente e selvaggio, con un coro finale a concludere il tutto.
I 31 minuti di Unohdan Sinut scorrono via veloci dall’inizio alla fine, lasciandoci una band fresca e originale che merita più di un semplice occhio di riguardo all’interno del panorama black metal; la Finlandia, come sempre, si dimostra terra fertile di band eccezionali. Ascoltate i Qwälen e non ve ne pentirete.
(Time To Kill Records, 2021)
1.Pimeä Tila
2.Viekää Minut Pois
3.Polku
4.Hän Ei Tule Koskaan
5.Rituaali
6.Unohdan Sinut
7.Temppeli