Attivi dal 2010, i tedeschi Red Apollo giungono al terzo full length della propria carriera con The Laurels of Serenity, uscito lo scorso aprile per Moment Of Collapse. Chi ha apprezzato le uscite precedenti del quartetto di Dortmund non avrà modo di restare deluso, tuttavia l’album presenta dei significativi tratti differenti rispetto al precedente Altruist (2015), così come quest’ultimo li presentava rispetto al debutto Marche Funèbre (2012). Parliamo, dunque, di una band che pur muovendosi tuttora nell’ambiente dello sludge/post-metal atmosferico, è riuscita a non ripetersi: un parziale successo, che però ad ascolto ultimato sembrerà non del tutto compiuto.
Confrontando la title-track, che apre l’album, e “Lovegazers”, opener di Altruist, appare chiaro che l’urgenza comunicativa dei Nostri sia cambiata. Alla furia black-oriented che caratterizzava le prime uscite è oggi preferito un suono profondamente atmosferico, dilatato e ansiogeno, più mediato ma non per questo meno pungente e significativo. Lo spazio dedicato alla melodia facile, infatti, è poco se non nullo: la band si concentra piuttosto nel mantenere un clima cupo e desolante, calibrando il focus dell’album essenzialmente sull’atmosfera, a scapito anche del songwriting generale. Lo schema dei brani, infatti, basato sull’alternanza di riff quadrati e momenti più raccolti, con batteria minimale e chitarra dalla forte impronta post-rock, si protrae con pochissime variazioni per tutta la durata della tracklist.
Le voci, il lato più rude e aggressivo del suono dei Nostri, non perdono la loro intensità ma si manifestano di rado, rappresentando tuttavia un ulteriore accento di disperazione che impreziosisce alcuni passaggi in maniera efficace. Questa scelta comunica, ancora una volta, che la band vuole trasmettere una sua precisa idea di paesaggio sonoro – non a caso l’album è stato pubblicato anche in versione interamente strumentale.
Non possiamo negare che i Red Apollo abbiamo raggiunto l’obbiettivo prefissatosi durante il processo compositivo, e in questo senso va dato loro un grande merito. Dall’altro lato, però, ci troviamo su territori già ampiamente esplorati, e determinate scelte hanno privato la band di parte della propria personalità. The Laurels of Serenity, tirando le somme, non fa gridare al capolavoro, ma rappresenta tuttalpiù un piacevole ascolto che ci sentiamo di consigliare a chi apprezza le sonorità in gioco.
(Moment Of Collapse, 2018)
1. The Laurels of Serenity
2. Anguish and Purgatory
3. The Ides of March
4. Deathwaters of Acheron
5. The We Saw Coming
6. Rituals and Repulsion
7. Unyielding Void
8. A Sacred Kingdom Come